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Volley femminile, il possibile attacco atomico dell’Italia. Egonu-Pietrini-Sylla, tre bombardiere per aprire un ciclo

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L’Italia ha un futuro roseo davanti a sé, l’argento conquistato ai Mondiali 2018 di volley femminile fa ben sperare per gli anni a venire e la nostra Nazionale potrà raggiungere risultati altrettanto positivi perché può contare su un gruppo giovane, con un’età media di 23 anni e che è in grado di aprire un ciclo speriamo vincente. Davide Mazzanti ha amalgamato un gruppo omogeneo, completo, costruito in ogni singolo dettaglio, con tutti gli ingranaggi al posto giusto, una macchina che è in grado di viaggiare a ritmi folli ma che può perfezionarsi per compiere un ulteriore passo in avanti e sognare ancora più in grande.

Questa Italia si è rivelata completa nei vari reparti, Paola Egonu è stata la reginetta in assoluto della rassegna iridata ed è stata la miglior marcatrice del torneo, premiata come migliore opposto per la sua capacità di mettere a segno vagonate di punti (45 nella semifinale contro la Cina) e di martellare a tutto braccio con una potenza inaudita che intimorisce le avversarie. Miriam Sylla si è esaltata in attacco con elevate percentuali, ha messo tutta la sua grinta nelle tre settimane di gara ed è piaciuta per il proprio carattere, la propria voglia di rivalsa, la capacità di farsi trovare pronta su ogni pallone (peccato che in finale si sia un po’ smarrita rispetto ai suoi standard).

Questa potenza offensiva era controbilanciata da un’ottima tenuta difensiva garantita non solo dal libero Monica De Gennaro ma anche dalla schiacciatrice Lucia Bosetti, sempre presente in seconda linea dove riusciva a dare il meglio di sé e a garantire il giusto equilibrio a tutta la squadra, sacrificando il suo attacco (percentuali basse) a fronte di un lavoro non sotto i riflettori ma che era fondamentale per arrivare al successo. Questo schema si è confermato eccellente e anche in futuro potrà dare delle soddisfazioni ma l’Italia potrà contare anche su un’altra opzione con Egonu, Sylla ed Elena Pietrini contemporaneamente in campo: tre bombardieri per fare la differenza. E con un’età media bassissima visto che parliamo rispettivamente di una classe 1998, una 1993 e addirittura una 2000: tre elementi della Nazionale del futuro che hanno già un presente importante.

L’opposto di Novara sarà l’elemento attorno a cui costruire il gruppo, la schiacciatrice di Conegliano dovrà confermarsi su questi livelli, il martello del Club Italia è attesa dal definitivo salto di qualità dopo aver già fatto vedere dei lampi di classe quando è stata chiamata in causa durante l’estate. Certo, bisognerà alzare il livello in difesa e in ricezione: Sylla si è migliorata notevolmente nel fondamentale, Pietrini sembra già su un ottimo piano e dunque non sarà impossibile vedere nei prossimi anni questo attacco atomico che potrebbe davvero mandare in tilt tutte le avversarie.

 





Foto: FIVB

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1 Commento

  1. Nany74

    23 Ottobre 2018 at 08:31

    Sono d’accordo, soprattutto sul lavoro da fare in ricezione/difesa. Lucia Bosetti (ampiamente scartata dal precedente selezionatore……è giusto farlo notare!!) è una pedina FONDAMENTALE per l’equilibrio della squadra. Con i tre martelli in campo, sicuramente si va a trazione anteriore, ma si rischia l’effetto “Russia” ovvero tanta potenza, ma alzate scontate per la ricezione approssimativa. Sicuramente Sylla ha fatto un salto enorme in avanti in questi fondamentali e Santarelli di certo continuerà il lavoro visto che servirà parecchio a Conegliano. Pietrini avrà la possibilità di confrontarsi con battute di un certo livello e questo aiuta a crescere e migliorare il fondamentale. Il progetto è buono, diamo tempo al tempo… 🙂

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