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Pallavolo
Volley femminile, Mondiali 2018: Cina favorita nella semifinale con l’Italia. L’esperienza può fare la differenza
L’esperienza, quella che alla vigilia, in sede di presentazione, avrebbe potuto essere un ostacolo per l’Italia fin dai primi passi del Mondiale, ora, alla stretta finale, può davvero fare la differenza e le azzurre, giunte fino alla final four, potrebbero pagare dazio nelle sfide con squadre dall’età media più alta della loro.
Il tutto a partire dalla semifinale con la Cina: partita già complicata di suo perché la Cina è campione olimpica in carica e perché il successo azzurro nel girone ha fatto drizzare tutte le antenne al clan cinese, per cui sfruttare anche un piccolo effetto sorpresa sarà molto difficile per l’Italia. L’esperienza nella fase decisiva di un campionato del Mondo è un elemento da tenere in considerazione e, in questo senso, l’ago della bilancia pende nettamente a favore delle cinesi. Quasi tutta la squadra di Lang Ping ha alle spalle una storia importante a livello internazionale, a partire dall’oro olimpico che sicuramente ha dimostrato che questa squadra sa come si affrontano i momenti decisivi di una grande manifestazione.
Sotto questo aspetto all’Italia manca sicuramente qualcosa. Ragazze come Egonu, Danesi, Sylla e Pietrini sono al primo grande appuntamento a livello seniores della loro carriera e, pur se magari hanno vinto a livello giovanile, qui avranno i fari del mondo del volley puntati addosso e un pizzico di pressione potrebbero pagarla, come è accaduto contro il Giappone, in una sfida che si è complicata per l’Italia più dal punto di vista psicologico che da quello tecnico. La speranza è che l’Italia abbia già pagato il suo dazio contro le padrone di casa in termini di mancanza di esperienza ad alti livelli e che contro la Cina giochi senza quella tensione che attanaglia le gambe. Del resto le azzurre il loro obiettivo lo hanno già ampiamente centrato, contro un sorteggio che aveva riservato loro un cammino durissimo addirittura fino alla final six: è arrivata una semifinale e, comunque, vada, sarà un successo.
Dal punto di vista tecnico l’Italia soffre un po’ le squadre che hanno un punto di riferimento forte in attacco, come si è visto con la Serbia di Boskovic e contro la Cina di Zhu Ting (ma non solo) c’è da aspettarsi tanta sofferenza. Da una parte c’è la consapevolezza di aver già vinto contro le cinesi nel girone preliminare, dall’altra c’è la paura di fare la fine di quattro anni fa quando le azzurre superarono le cinesi nei gironi e poi uscirono sconfitte in semifinale. Servirà una grande prova di squadra, servirà ritrovare tutti gli elementi chiave del Mondiale al momento decisivo, dopo un pizzico di sfilacciamento nel girone a tre di Nagoya. E servirà che Bosetti, De Gennaro, Chirichella e, in parte, Malinov, ma anche Ortolani dalla panchina mettano a disposizione delle compagne la loro esperienza: loro sanno come si vincono coppe e campionati, come si affronta una partita senza ritorno, magari partendo da sfavorite. La partita con la Cina si inizia a vincere da oggi in albergo e qui l’esperienza delle azzurre meno giovani può contare.