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Volley femminile, Mondiali 2018: la nascita dell’Italia del futuro, l’inizio di una nuova era. Un sogno da inseguire, le azzurre ci credono!

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L’inizio di una nuova era, l’alba di un nuovo ciclo che ci auguriamo vincente, l’esplosione di talenti individuali uniti in un gruppo solido e costruito in ogni minimo dettaglio. Questa è l’Italia del futuro, quella che è esplosa definitivamente in Giappone e che a suon di vittorie è riuscita a fare la differenza ai Mondiali 2018 di volley femminile: sono passati appena due anni dalle drammatiche Olimpiadi di Rio 2016, concluse con un mesto nono posto frutto esclusivamente della vittoria sul piccolo Porto Rico dopo aver preso bastonate da USA, Cina, Olanda, Serbia. Al Maracanazinho sembravano tutte delle corazzate (e lo sono anche oggi) mentre noi eravamo delle piccole formiche incapaci di tenere il passo, messi in un angolino e presi a pallate, lontani anni luce dai vertici internazionali.

Due anni dopo la musica è decisamente cambiata e questi Mondiali lo stanno dimostrando. La rassegna iridata nel Sol Levante sta rappresentando la perfetta vetrina del gruppo guidato dal CT Davide Mazzanti che ha plasmato questa squadra, ha creato un’identità, ha amalgamato i talenti, ha creato uno spogliatoio solido, ha fatto crescere ogni singolo elemento esaltandone le doti singole e inserendole all’interno di un contesto più ampio, ha aumentato la consapevolezza dei propri mezzi. Sono nate così le ragazze terribili, quelle che guidano un’Italia estremamente giovane che a suon di vittorie (dieci in altrettante partite prima dell’ininfluente ko contro la Serbia) ha saputo conquistare una meritatissima semifinale, tutta da giocare e da vivere per cercare di volare in Finale, a 16 anni di distanza dall’apoteosi di Berlino 2002.

Questa Italia ora può davvero sognare in grande, è partita come mina vagante della competizione ma ormai non si può più nascondere, ha tutte le carte in regola per dare la caccia al grande sogno e non deve tirarsi indietro. Bisogna avere il coraggio di osare fino in fondo, credendoci fermamente, sognando anche l’impossibile: venerdì 19 ottobre (ore 09.10), data e orario della battaglia di Yokohama contro la Cina, le Campionesse Olimpiche che abbiamo già battuto nella prima fase e che inseguono quell’agognato titolo iridato che manca da addirittura 32 anni (poi hanno perso tre atti conclusivi).

Quello dovrà essere il giorno dell’Italia, si riparte da zero e servirà una grande tenuta mentale contro le solide asiatiche che sono abituate a giocare certi incontri, l’esperienza potrebbe giocare un ruolo determinante ma l’Italia terrà alta la testa e andrà a caccia della gloria, ormai non dobbiamo fermarci più di fronte a nulla. Le bordate di Paola Egonu stanno facendo la differenza, l’elevato rendimento di Miriam Sylla è un punto a favore determinante, le prestazioni sottorete di Cristina Chirichella e Anna Danesi stanno dando i loro frutti, ci sarà bisogno anche di tutta l’esperienza di Monica De Gennaro e Lucia Bosetti, oltre alla regia di Ofelia Malinov, per cercare di abbattere ancora una volta la Muraglia. Saranno due giorni di fremente attesa, un Paese intero aspetta e vuole continuare a sognare la magia d’Oriente.

 

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Foto: FIVB

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1 Commento

1 Commento

  1. Nany74

    17 Ottobre 2018 at 09:20

    Le premesse ci sono tutte, assolutamente. Quello che è successo a Rio è stata la naturale conseguenza di una scelta tecnica sbagliata (parlo della guida della Nazionale) e che ha devastato anche lo spogliatoio…ricordo che una Lucia Bosetti che dichiarava di star meglio a casa piuttosto che in quel gruppo. Per carità, non sarà un angioletto a livello caratteriale, ma è comunque una professionista e, CASUALMENTE, ora è fondamentale per la nostra squadra. Il progetto è buono, speriamo che gli diano continuità. Per ora pensiamo alla partita con la Cina e speriamo che la giovane età non ci tradisca..

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