Seguici su

Pallavolo

Volley femminile, Mondiali 2018. Italia-Azerbaijan, le avversarie delle azzurre ai raggi X. Bloccare Rahimova per il sesto sigillo

Pubblicato

il

Si riparte dall’Azerbaijan. Dopo l’en plein, per certi versi sorprendente, della prima fase, le azzurre affrontano l’impegno sulla carta meno duro della seconda fase del Mondiale che potrebbe essere un passaggio molto veloce per la squadra di Mazzanti a cui potrebbero bastare due successi per entrare fra le prime sei del Mondiale.

L’Azerbaijan ha ottenuto un anno fa il risultato più importante della sua storia nella pallavolo femminile conquistando il quarto posto nell’Europeo in casa alle spalle di Serbia, Olanda e Turchia e ora è nelle prime sedici squadre del Mondiale. Gran parte di questi risultati li deve alla sua star, degna erede di Mammadova, prima vera giocatrice azera universalmente riconosciuta: Polina Rahimova, schiacciatrice 28enne che è arrivata in Giappone con l’idea di mostrare una volta di più tutta la sua bravura nei fondamentali di attacco e sta riuscendo perfettamente nell’impresa, visto che, nella classifica di rendimento della rassegna iridata, occupa il secondo posto con ben 118 punti all’attivo in cinque partite (media di quasi 24 a gara), è la quinta migliore attaccante e la seconda più efficace al servizio. C’è da pensare che Mazzanti le riserverà tutte le attenzioni del caso, magari concedendo qualcosa in più alle compagne.

L’Azerbaijan non è però solo Rahimova. Tra le prime dieci attaccanti del torneo si inserisce proprio al decimo posto un’altra schiacciatrice di palla alta, Jana Kulan che è di origine slovacca (essendo nata a Bratislava), ha scelto la nazionalità azera. Sfruttando anche gli spazi che si creano in un muro avversario che riserva una particolare attenzione alla compagna letale, Kulan si è confermata giocatrice di buon livello e, soprattutto contro la Corea del Sud, ha disputato una partita di grande spessore, gettando sul campo tutta l’esperienza di cui dispone. La terza attaccante di palla alta è Odina Alyieva, meno potente ed efficace rispetto alle due compagne.

Al centro occhio al muro di Olena Hasanova, altra naturalizzata (arriva dall’Ucraina) che in cinque partite ha piazzato 13 muri vincenti, sporcando anche un buon numero di palloni. Meno avvezza al muro ma discreta in attacco l’altra centrale, Aynur Imanova. Niente male anche il libero azero, Iuliia Karimova, anche lei trentenne, che ha nella difesa la specialità della casa ma che se la cava benissimo anche in ricezione. Non particolarmente efficace, infine, l’alzatrice Kristsina Yagubova, che ha un’impostazione piuttosto scolastica e dunque spesso prevedibile nelle scelte.

 





Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità