Pallavolo

Volley, Italia e la maledizione delle finali. Solo sconfitte dal 2011. Se l’oro diventa tabù

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L’argento conquistato ieri dall’Italia ai Mondiali 2018 di volley femminile va accolto con un fragoroso applauso perché la nostra Nazionale ha saputo andare oltre le aspettative della vigilia e ha confermato tutto il proprio potenziale, facendo capire che per il futuro si può davvero sognare in grande. Il risultato conseguito da Paola Egonu e compagne ha fatto innamorare un Paese intero ma naturalmente rimane l’amarezza per non essere riusciti ad alzare al cielo quel trofeo che manca dall’apoteosi di Berlino 2002. Le azzurre hanno sfiorato il bottino pieno, sono andate vicinissimo all’impresa di battere la corazzata Serbia ma è mancato qualcosina nel momento clou del tie-break dove è saltata fuori tutta l’esperienza delle slave.

Tanti complimenti alle ragazze del CT Davide Mazzanti ma le Finali sembrano ormai essere diventate maledette, l’oro è praticamente un tabù che non riusciamo a sfatare con le nostre squadre di pallavolo. Tra maschile e femminile non vinciamo un grande trofeo internazionale dal 2009 (Europei con le ragazze di Barbolini, gli uomini addirittura non festeggiano dall’ormai lontano 2005 con il titolo continentale del sestetto di Montali) e da quel momento abbiamo perso tutti gli atti conclusivi che abbiamo disputato, siamo stati incapaci di vincere proprio sul più bello.

Gli uomini di Mauro Berruto persero gli Europei 2011 e 2013 contro Serbia e Russia, poi la compagine di Chicco Blengini si arrese al Brasile alle Olimpiadi di Rio 2016. Al femminile, invece, ci siamo inchinate al Brasile nel Grand Prix 2017 e poi ieri le Campionesse d’Europa ci hanno inflitto un grande dispiacere. Ora sarebbe arrivato anche il momento di invertire la rotta, dovremo aspettare il 2019 con Nations League ed Europei (per entrambi i sessi).

 





Foto: FIVB

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