Pallavolo

Volley, Jiri Kovar squalificato quattro mesi per doping. Resterà fuori fino al 30 novembre

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Il TNA (Tribunale Nazionale Antidoping, ndr) ha squalificato per quattro mesi, dei quali due già scontati, lo schiacciatore Jiri Kovar, risultato non negativo al Thc (un metabolita) al termine di gara 5 della scorsa Finale Scudetto, giocata tra le fila di Civitanova contro Perugia, nel mese di giugno.

Dopo la sospensione decisa dalla società marchigiana, ora la squalifica, che scadrà il 30 novembre, mette anche a rischio il prosieguo dell’avventura di Kovar a Civitanova. Come riporta La Gazzetta dello Sport, il ds Beppe Cormio ha affermato: “Già domani ne parleremo con la proprietà e il presidente per arrivare a una conclusione“.

Di seguito il testo della sentenza: “La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del sig. Jiri Kovar (tesserato FIPAV), visti gli artt. 2.1 e 4.5.11 delle NSA, gli infligge la squalifica di 4 mesi a decorrere dal 1 ottobre 2018 e con scadenza al 30 novembre 2018, così dedotto il presofferto. Condanna il sig. Kovar al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00“.





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Foto: Roberto Muliere

roberto.santangelo@oasport.it

1 Commento

  1. Nany74

    3 Ottobre 2018 at 16:53

    Ahahahaha….questo è uno dei commenti più divertenti/competenti che ho letto ultimamente!!! Davvero!! Non c’è l’audio altrimenti sentiresti il mio applauso!! Non posso che darti ragione: il nostro sport è gestito nel modo più dilettantistico possibile, con gente che si improvvisa in ogni ruolo, compreso quello dei giocatori….sotto questo aspetto non posso che dare ragione a Kovar, ma poi la mia voglia di vittoria esce….purtroppo da ex praticante ho ancora quel desiderio di metterci l’anima nelle cose, ma forse, citando un famoso film, sono troppo vecchio per queste stronzate…. 🙂

    • ale sandro

      4 Ottobre 2018 at 10:52

      Grazie, mi fa piacere che tu abbia apprezzato e ti sia divertito 😀
      Talmente assurda come situazione, che anche gli errori di questo giocatore sembrano assolutamente in linea col casino generale.
      Capisco e condivido la voglia di non mollare mai. Vedremo tra due mesi che succederà nel preolimpico e chi verrà chiamato, FIVB permettendo , altrimenti sarà per la prossima estate, temo con lo stesso caos del 2015, con nazioni che logicamente preferiranno curare di più i due preolimpici ad altri eventi.
      Come del resto ricordava un utente che commenta poche volte o forse è nuovo qui dentro,dopo la vittoria della femminile contro la Turchia,lo stesso Mazzanti giustamente ha ruotato le azzurre in Nation League per sperimentare e averle fresche e pronte per i Mondiali.

      A questo proposito mi sta piacendo lo sviluppo della squadra che penso abbia già una sua identità,a prescindere dai risultati che si otterranno nel breve. C’è spazio per lavorare bene con continuità e vedere risultati nel medio lungo periodo, ed in questo momento di ricostruzione mi sembra la cosa più importante.

      • Nany74

        4 Ottobre 2018 at 19:09

        Sono d’accordo: la cazzata di Kovar è perfettamente in linea con tutte le altre cazzate che si vedono in questo movimento!
        Eh si, l’Italia femminile sta andando avanti bene ed il sistema Mazzanti sembra quello giusto. Se calcoli che poi ha avuto “il coraggio” di chiamare anche gente che in A1 non ci ha mai giocato…si è dato delle priorità ed il gruppo ne ha giovato, al momento giusto. Speriamo continuino così, quanto meno se si perde, lo si farà a testa alta 🙂

  2. Nany74

    2 Ottobre 2018 at 13:09

    Ricordo qualcuno che disse: “8 mesi all’anno di volley sono anche troppi per me, per cui niente nazionale”, poi ti ritrovi condannato perchè ti fai le canne prima delle partite…visto Jiri? Sei riuscito a fare meno di 8 mesi di volley quest’anno, contento? Invece di fumare potresti pensare a giocare con l’Italia….per forza che poi ci lagnamo che mancano i posti 4…finchè preferiscono tirare su un trombone al gioco…
    Per quanto mi riguarda questa è una mentalità da perdente, come un po’ avevo sempre sospettato……..buon relax Jiri!

    • ale sandro

      2 Ottobre 2018 at 18:04

      Nany, ti faccio un discorso che si allontana dalla questione kovar , ma parla più dell’ambiente pallavolistico italiano al maschile.
      Sono 12 anni che nell’ambiente della nazionale in generale ho visto nell’ordine:
      -rotture di palle dei palleggiatori (in senso più figurato che letterale del termine);
      -creazione di clan;
      -beghe dirigenziali..eh vabbè un evergreen;
      -lagne per non giocare in nazionale (kovar, cucciolo bastonato in Polonia, in questo è stato molto chiaro più e più volte);
      -lagne per giocare in nazionale “dove voglio io”, a differenza di chi da opposto è ritornato all’occorrenza a fare il centrale perchè era in quel momento una cosa utile alla squadra;
      -allenatori (c.t.) con “filosofia” più da dirigenti (ma di altri sport) che intenti a gestire al meglio l’ambiente;
      -sfanculamenti vari prima di un mondiale polacco, peggior mondiale viste le potenzialità credo di sempre;
      -allenatori con regole ,rigide o meno rigide se vuoi, sfanculati dopo che cacciano da un continente all’altro , in piena world league 5 giocatori, con parziale marcia indietro federale che perdona quello più utile e saluta l’allenatore in questione;
      -nuovo allenatore in realtà vecchio perchè vice del precedente;
      e il notevole exploit della passata stagione con l’Italia reduce da due stagioni come miglior europea nelle due competizioni più importanti world cup e olimpiade, nelle quali arrivò seconda.
      Durante l’estate, dove lascia per età e infortuni il capitano/centrale i due colpi “vincenti”:
      -la polemica sullo sponsor delle scarpe di Zaitsev con conseguente non partecipazione del giocatore più importante / in vista della squadra, riferimento anche per il gruppo;
      – l’anno sabbatico di Juantorena, corteggiato da una vita come fosse la più bella donna sul pianeta, dopo vari no, forse, mah , non saprei, che praticamente finirà per aver giocato due anni in tutto per la nostra nazionale.

      Ora arriverà sicuramente chi dice che sono scuse, che non c’entra niente, che ci sono in tutte le squadre queste cose, ma le altre nazioni e i vari blablabla.
      A me invece viene da pensare : ma come cazzo si fa a vincere in un ambiente gestito così? Anzi , è già molto che si sia rimasti per diversi appuntamenti quantomeno competitivi.
      La sensazione è che qualunque parte, non abbia realmente a fuoco cosa serva per una nazionale che debba ottenere i massimi risultati possibili.
      In un contesto del genere non mi stupisce che un elemento come lui (che non ho mai giustificato per la scelta che ha fatto), visto il fancazzismo generale, non abbia alcun problema a evitare la maglia azzurra e a gestirsi la carriera come vuole ,compresa questa vicenda.

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