Boxe
Boxe, Clemente Russo: “Ho perso qualcosa in velocità, ma sopperisco con l’esperienza. Continuo a sognare l’oro olimpico”
Clemente Russo è pronto per disputare i Campionati dell’Unione Europea che scatteranno oggi a Valladolid (Spagna) e salirà sul ring nella sua nuova categoria di peso cioè i +91 kg. Tatanka ritorna tra i supermassimi per un semplice motivo come ha dichiarato a Il Mattino: “Questa è la mia porta d’accesso a un sogno: voglio qualificarmi per la quinta Olimpiade. Ho messo su sei chili: massa magra, non ho esagerato a tavola“. Il pugile di Marcianise, che ha già conquistato due medaglie a cinque cerchi nel 2008 e nel 2012, vuole volare a Tokyo 2020 anche per riscattare la precoce eliminazione di Rio 2016 che “non meritavo. Ma la mia forza non è solo combattere: è anche saper guardare avanti“.
Il 36enne spiega ulteriormente il motivo del suo salto di categoria: “Per regalarmi il record di cinque partecipazioni ai Giochi, l’ennesima sfida con me stesso. Ad Atene ero nella categoria dei mediomassimi, a Rio in quella dei massimi leggeri e ora faccio questo salto perché sul ring nessuno ha la mia esperienza ma ho perso millesimi in velocità e ne devo tenere conto se voglio aspirare a un traguardo storico. Nelle qualificazioni che inizieranno tra due mesi troverò sul ring anche pugili più pesanti di 20 chilogrammi rispetto a me, però questo non mi preoccupa. Avevo cambiato categoria anche per partecipare ai Giochi di Londra ed era andata bene. Vediamo cosa accadrà. Sarò un pugile atipico per la mia nuova categoria. Lavorerò molto sulle gambe, è chiaro che non posso completamente modificare quella che è stata finora la mia indole“.
Clemente Russo avrà 38 anni in occasione dei prossimi Giochi ma secondo lui non sono troppi: “Il pugilato è una questione di testa oltre che di severi allenamenti e io sotto questo aspetto penso di aver dato risposte significative con due ori mondiali e due argenti olimpici. Ad agosto ho ricordato sui miei social la prima medaglia conquistata ai Giochi e a distanza di tempo posso dirlo: non pensavo di trovarmi ancora qui, ad allenarmi come un giovanissimo alle prime armi e a lottare come un bisonte esperto per un’altra qualificazione olimpica e l’ossessione di vincere quella maledetta medaglia d’oro. Lotto per realizzare un sogno fin dal primo match della mia vita. E continuo a coltivarlo, sapendo che nessuno mi regalerà niente. I nomi e i titoli non contano, soprattutto quando fai un salto come quello che ho deciso di compiere io mettendo tanto da parte“.
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Foto: WSB