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Ciclismo, Elia Viviani pronto per il rientro su pista: corsa verso le Olimpiadi 2020. Marco Villa: “A Tokyo per una medaglia”

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Dopo una bella vacanza a Lampedusa, Elia Viviani è pronto per tornare in sella e iniziare la nuova stagione con largo anticipo rispetto alla maggior parte dei colleghi. Il veronese, infatti, reduce da un’annata stellare caratterizzata da ben 18 successi (professionista più vincente al mondo nel 2018), sarà protagonista delle prove su pista in calendario nelle prossime settimane: il Campione Olimpico dell’omnium ha infatti nel mirino le Olimpiadi di Tokyo 2020 e continua a sdoppiarsi con profitto tra strada e velodromi (quest’estate ha vinto anche delle medaglie agli Europei).

Il velocista ha già definito il calendario delle gare in cui si cimenterà prima di Natale: la Sei Giorni di Gand (13-18 novembre) in coppia col belga Keisse e poi le due tappe di Coppa del Mondo a Berlino e a Londra previste per la prima metà di dicembre. In quelle circostanze si cimenterà tra inseguimento a squadre, omnium e americana con il dichiarato obiettivo di incamerare punti fondamentali per il ranking e per la qualificazione ai prossimi Giochi a cinque cerchi. Il 29enne si è rimesso in gioco con grande carattere e come sempre non si tira mai indietro quando bisogna montare in bicicletta e andare a caccia di risultati importanti.

Ieri sera uno degli uomini di punta della Quick-Step Floors ha ritirato l’Oscar tuttoBICI e poi ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Già quest’estate avevo infilato gli Europei in pista a Glasgow quasi senza che ce ne accorgessimo e comunque sono arrivati l’oro nel quartetto e l’argento nell’omnium. L’emozione del rientro l’ho già provata, però adesso il campo dei rivali si allarga. Sì, è una specie di ritorno al futuro“. A parlare bene di Elia Viviani è anche il CT Marco Villa: “È un esempio, un trascinatore. Mi ha sorpreso per come sia riuscito a re-inserirsi in un quartetto che ora viaggia su tempi molto migliori rispetto a prima. Questo è l’esempio perfetto di come il mix tra pista e strada possa funzionare, visto che per esempio la posizione bassa in sella provata nel giro lanciato l’ha utilizzata poi negli sprint su strada. Tornando al quartetto, siamo scesi a 3’53”153, a meno di 3” dal record del mondo senza grandi allenamenti specifici. Con una preparazione dedicata e la presenza di Elia potremmo sfiorare quel primato ed essere in lizza per una medaglia a Tokyo“.

 





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Foto: Pier Colombo

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