Ciclismo
Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Giro d’Italia o Tour de France? Potrei anche correre entrambi”
Archiviata la stagione 2018 con il quarto posto al Criterium di Saitama, per Vincenzo Nibali è già tempo di pianificare il 2019. I percorsi del Giro d’Italia e del Tour de France sono stati svelati nelle ultime settimane. Sebbene la scelta non sia ancora stata ufficializzata, appare quasi scontato che lo Squalo sarà al via dell’edizione n.102 della Corsa Rosa. Troppo grande il richiamo delle strade di casa, nonché di quel record di Fiorenzo Magni da provare a battere: il 34enne siciliano, in caso di successo finale, diventerebbe infatti il vincitore più “anziano” della storia. Oltretutto il tracciato, con tutte le grandi salite poste dalla seconda settimana in poi e diverse frazioni alpine dal chilometraggio elevato, sembra calzare a pennello per le caratteristiche da fondista del capitano della Bahrain Merida.
Non va escluso a priori, tuttavia, che Nibali possa tentare l’accoppiata Giro-Tour, come ha rivelato il messinese a Cyclingnews: “Non ne abbiamo ancora parlato con la dirigenza, quindi è difficile dire qualche sarà il mio grande obiettivo. Nel 2019 potrei correre il Giro o il Tour, o forse anche entrambi. Cerco spesso di alternare i Grandi Giri che faccio, ma lo scorso anno ero in forma al Tour e la mia corsa è stata improvvisamente interrotta“.
Il corridore siciliano ammette di non aver ancora studiato a fondo i percorsi: “So che il Giro parte da Bologna e poi passerà in Toscana, dove ho corso da juniores e U23 . So anche della crono in salita a San Marino e di alcune tappe dure di montagna e discese insidiose. Ho sentito anche che i chilometri a cronometro al Tour sono pochi, ma è tutto quello che so“.
Infine, la spinosa questione del contratto in scadenza con la Bahrein Merida al termine del 2019. Il fuoriclasse italiano è corteggiato da diversi top team, su tutti Sky, Trek-Segafredo ed UAE Emirates. Lo Squalo si è espresso anche su questo argomento: “Il contratto sarà finalizzato circa a metà del prossimo anno, quindi attualmente si tratta più di ragionare e valutare“.
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Foto: Pier Colombo