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F1, analisi Test Abu Dhabi 2018: da Yas Marina arrivederci alla prossima stagione. Ferrari, Mercedes e Red Bull hanno lavorato su strade diverse

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Si sono conclusi i test di Abu Dhabi riservati alla Formula Uno e, sostanzialmente, la stagione 2018 nel suo complesso. Le 18 ore di test sul tracciato di Yas Marina (clicca per la cronaca della prima giornata, clicca qui per la cronaca della seconda giornata) ci hanno regalato diversi spunti, incominciando da alcuni nuovi volti che sono saliti sulle macchine che guideranno nel 2019, passando per un lavoro davvero massiccio a livello di gomme, come voluto dalla Pirelli. La casa milanese nella prossima annata ha deciso di ridurre a tre le mescole che potranno essere utilizzate nel corso dei fine settimana (mentre quelle per il bagnato rimarranno Intermedie e Full Wet) eliminando le diciture “Hyper”, “Ultra” o “Super” ma optando per una mescola morbida, una media e una dura, che varierà da circuito a circuito.

I protagonisti del circus hanno avuto modo di iniziare a farne la conoscenza in questa ultima appendice della stagione, nella quale sono stati macinati numerosi chilometri, specialmente in casa Mercedes. La scuderia di Brackley, come sempre, se n’è infischiata del giro veloce, ma ha preferito mettere in cascina il maggior numero di strada possibile. Valtteri Bottas, infatti, nei due giorni di Yas Marina ha totalizzato la bellezza di 263 giri (120 ieri, 143 oggi) per un totale di 1460 chilometri. Il lavoro della casa anglo-tedesca si è concentrato sulla durata delle coperture e, non ultimo, su una prima valutazione degli atavici problemi della W09, ovvero graining e blistering. Aspetti che, ovviamente, saranno nuovamente messi alla frusta a Barcellona a febbraio.

In casa Ferrari, invece, Sebastian Vettel (ieri) e Charles Leclerc (oggi) hanno fatto vedere che gli pneumatici 2019 sono ben digeriti della SF71H anche in questa occasione, con i migliori crono delle rispettive sessioni. Il tedesco (clicca qui per le sue parole) ha chiuso in 1:36.812 con 56 giri all’attivo, mentre oggi il monegasco si è spinto fino all’1:36.450 (miglior prestazione assoluta) e ha concluso ben 135 giri. Un primo giorno davvero interessante per il 21enne ex Alfa Romeo Sauber che, a quanto pare, ha già iniziato a muovere i primi passi con la scuderia di Maranello nel migliore dei modi.

In casa Red Bull, come era prevedibile, si è lavorato di fino, dato che la RB14, specialmente nelle ultime uscite, si è dimostrata la monoposto più educata con le gomme. Max Verstappen ha inanellato 122 tornate nella giornata di ieri, mentre il suo nuovo compagno, il francese Pierre Gasly, ne ha aggiunti 129 oggi, con il secondo tempo di giornata, in 1:37.916, addirittura meglio dell’1:37.947 dell’olandese. Il team di Milton Keynes ha voluto sfruttare questi test per studiare accuratamente il comportamento delle nuove gomme, provando a migliorare anche con le mescole più dure.

Nel complesso, comunque, questi test di Abu Dhabi non hanno regalato altre grandi sorprese, a parte la curiosità di vedere Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi sulla Alfa Romeo Sauber. Chi andava forte si è confermato, chi era nelle retrovie non è progredito. McLaren e Williams, per esempio, si sono confermate a debita distanza dai migliori, ma hanno totalizzato una notevole serie di giri (Carlos Sainz ben 150 oggi) mentre Renault e RP Force India si confermano in lotta per essere la quarta forza del campionato. Tutto, ovviamente, sarà rimesso in gioco dai test di Barcellona che, con le vetture 2019, inizieranno a farci capire davvero quali saranno i valori in campo.

I RISULTATI COMPLESSIVI DELLA DUE GIORNI DI ABU DHABI 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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