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F1, GP Brasile 2018: Hamilton bravo e fortunato, Verstappen il migliore. Allarme Ferrari: è la terza forza?

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E così anche il penultimo round del Mondiale di Formula Uno 2018 è entrato a far parte dell’album dei ricordi. Sul circuito di Interlagos (Brasile) sono diversi gli episodi significativi che hanno avuto dei riflessi importanti circa l’esito della corsa domenicale e il riscontro finale della classifica iridata dei costruttori.

HAMILTON BRAVO E FORTUNATO – Partiamo da lui, dal cinque volte campione del mondo a bordo della sua Mercedes. Il britannico anche in questo weekend ha aggiornato le sue statistiche: 10 vittorie e 10 pole stagionali; 72esimo trionfo e 82esima pole in carriera. Numeri che attestano la bravura del n.44. Anche sull’asfalto brasiliano ha saputo essere lucido nei momenti topici e centrare il bersaglio grosso, consentendo al team di Brackley di vincere per la quinta volta il titolo riservato alle scuderie. Certo, gli episodi favorevoli non sono mancati: il fattaccio in Q2 e il chiaro danno nei confronti del finlandese Kimi Raikkonen (Ferrari) e del russo Sergey Sirotkin (Williams), senza provvedimenti da parte della Direzione Gara, e la follia del francese Esteban Ocon (Force India) ai danni dell’olandese Max Verstappen (Red Bull) lanciatissimo verso il secondo successo consecutivo dopo il GP del Messico. La dea bendata con Hamilton ci vede sempre bene, a quanto pare, e senza dubbio anche questo aiuta ad esprimere il 101% in pista.

VERSTAPPEN CLASSE E AMAREZZA – E’ lui senza se e senza ma l’uomo del GP. La classe esibita nei sorpassi ai danni della coppia Ferrari e Mercedes è degna dei più grandi e la vittoria era nelle proprie mani. Poi l’incrocio/scontro con Ocon, il fatto del giorno: raramente si era visto un doppiato colpire in questa maniera il leader della corsa. Bisogna tornare al 1982 e al famosissimo incidente del GP di Germania tra il brasiliano Nelson Piquet e il cileno Eliseo Salazar, con quest’ultimo a recitare il ruolo del carnefice. Assonanze che vi sono state anche nelle reazioni con il pilota verdeoro che venne alle mani con il suo “aggressore” e lo stesso dicasi nel caso di Max che, nel corso delle operazioni di peso, ha rifilato un paio di spintoni al rivale. Il gesto dell’olandese non è passato ovviamente inosservato e la decisione della FIA è stata quella di punire l’alfiere di Milton Keynes con due giorni dedicati ai servizi sociali. Al di là di tutto, resta la qualità della corsa di Max.

UN PASSO INDIETRO PER LA FERRARI – La Rossa è la sconfitta di giornata. Doveva essere il round per vincere e nei fatti la SF71H è stata la terza forza in pista: mai in grado insidiare Hamilton e Verstappen, dovendo incassare i sorpassi dell’olandese. Una gara in cui l’uso delle soft all’inizio non ha premiato, come tutti auspicavano, e la velocità non c’è stata. Sì perché il terzo posto di Kimi Raikkonen (altra grande gara del finnico) ha il sapore del brodino e non può nascondere la prestazione sottotono del tedesco Sebastian Vettel, condizionata anche dal problema al sensore ravvisato già nel giro di ricognizione. Lui che voleva interrompere il digiuno di vittorie, da quell’illusorio GP del Belgio, ha visto allungarsi la striscia negativa e il sesto posto finale è un po’ la cartina di tornasole di un’annata in cui il teutonico si è trovato, anche suo malgrado, in situazioni poco gradevoli. Nella stagione prossima cambieranno tante cose e il ragazzo (Charles Leclerc), che è arrivato settimo ieri con l’Alfa Romeo-Sauber, non farà concessioni.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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