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F1, Maurizio Arrivabene: “Il mio addio? Fake-news. A Vettel serve l’appoggio della squadra nei momenti difficili”

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Un seguito eccezionale quello delle Finali Mondiali Ferrari a Monza. Tanto pubblico e tanti tifosi ferraristi pronti a sostenere il marchio e il Team Principal della Rossa Maurizio Arrivabene. Una stagione in F1 complicata per il manager bresciano, a cui comunque il supporto non è mancato. Intervistato da Roberto Chincero (it.motorsport.com), il n.1 della gestione sportiva del Cavallino Rampante in Formula Uno, ha messo i puntini sulle i circa tutti i temi spinosi dell’attualità.

Era dal 2008 che la Ferrari non otteneva sei vittorie, per cui è un buon risultato. L’ottimo sarebbe riuscire a portare a casa il mondiale Costruttori, non è facile ma ci proveremo. Molti si dimenticano che il titolo Costruttori era quello più caro a Enzo Ferrari, così come a Frank Williams e Ron Dennis. Non lo dico perché abbiamo perso il Mondiale Piloti, ma per un’azienda che produce auto questo titolo è molto importante. Sappiamo che è difficilissimo, perché un ritardo di 55 punti a due Gran Premi dalla fine è un gap importante, ma nelle ultime gare ho visto una squadra molto concentrata e compatta, Sebastian ha guidato alla grande in Messico“, le parole di Arrivabene, pensando al prossimo weekend in Brasile (il penultimo dell’anno) dove la Ferrari cercherà di rimontare nel campionato riservato alle scuderie.

Il Team Principal poi ha voluto chiarire anche quanto è stato detto rispetto ad un eventuale avvicendamento nel suo ruolo con Mattia Binotto, impegnato nella gestione tecnica del team: “Chiariamo una volta per tutte. Le voci su Mattia (Binotto ndr.) sono una ‘fake-news’, messa in giro per creare instabilità nella squadra, un tentativo per cercare di far nascere problemi dove problemi non ci sono, e non voglio più commentare voci false. Durante questa stagione ci sono stati tanti tentativi di destabilizzazioni, a volte con storie sui piloti, altre sui tecnici. La mia posizione? (Arrivabene, sorride) Chiedete all’amministratore delegato Camilleri”.

Una stagione in cui la Rossa ha dovuto fare i conti anche con gli errori del suo alfiere principale Sebastian Vettel e il manager italiano ha espresso il suo parere in merito: “Con Seb è necessario fargli sentire l’appoggio della squadra. Ha accusato molto quanto è accaduto a Monza, perché ci teneva tremendamente a regalare una grande soddisfazione ai tifosi, e ha faticato molto a digerire l’esito di quel weekend. In questo senso non lo ha aiutato l’essersi trovato nelle gare successiva con una monoposto che non era al massimo della forma, ma sono problemi comprensibili, il fattore umano è importante”.

E poi su quali siano le distanze tra la Rossa e la Mercedes, Arrivabene ha sottolineato: “Ci sono aree in cui siamo superiori, altre in cui lo sono loro. Ma credo che ci manchi ancora l’abitudine a vincere, per loro fare ‘doppietta’ è quasi ordinario, per noi un evento ancora eccezionale, dobbiamo essere più consapevoli dei nostri mezzi e non avere paura di vincere. Nel tennis lo chiamano ‘il braccino’, la paura di vincere che arriva quando sei vicino all’obiettivo, dobbiamo avere fiducia in noi stessi, e far diventare la vittoria una bella abitudine”.

 

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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