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Fernando Alonso, GP Abu Dhabi F1 2018: “Non mi sembra ancora vero che sarà la mia ultima gara. Sul futuro la porta non è chiusa…”

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Come era assolutamente prevedibile Fernando Alonso è risultato il grande protagonistia nel corso della conferenza stampa che ha dato il via ufficiale al fine settimana del Gran Premio di Abu Dhabi 2018. Il due volte campione del mondo ha toccato diversi argomenti, parlando del suo passato, del suo presente e, anche, del suo futuro, lasciando aperta la porta verso un possibile ritorno a determinate condizioni.

Il pilota spagnolo è consapevole di essere al suo ultimo GP in F1, ma per il momento si sforza di vivere tutto in maniera più naturale possibile. “Fino ad ora sto vivendo questo avvicinamento in maniera normale, ma sono sicuro che domenica le emozioni saranno sicuramente diverse. In questi giorni mi sono tenuto occupato tra Cina e Giappone per cui non mi sono ancora del tutto calato nell’atmosfera di questo Gran Premio”. 

Con la sua consueta voglia di pensare al concreto, l’asturiano non vuole incensarsi troppo, ma preferisce puntare l’attenzione su cosa potrà lasciare alle generazioni future di piloti. “Non penso di poter essere io a spiegare quale sarà il mio lascito. Posso dire che ho sempre dato tutto me stesso quando ho corso. Ho lottato contro ogni avversità, sempre e comunque, contro grandissimi rivali e in ogni situazione. Forse ho vissuto momenti che avrebbero potuto portare altri piloti ad abbattersi, ma ho sempre voluto reagire, anche per dare un esempio ai giovani”. 

Passando all’album dei ricordi, Alonso preferisce pensare a più ampio raggio rispetto ad un singolo momento. I ricordi più belli non ritengo siano legati ad una gara nello specifico, o ad un campionato. Credo in primo luogo alle persone con le quali ho collaborato e con le quali, dopotutto, ho trascorso metà della mia vita. Ho avuto il privilegio di lavorare con ingegneri pieni di talento, meccanici ed addetti ai lavori con i quali ho condiviso tantissimo. Ecco, questi sono i momenti più belli che porterò con me dentro il cuore”. 

Una carriere conclusa con due titoli iridati che, oggettivamente, potevano essere anche di più, nella quale lo spagnolo ha regalato grandi perle. Sceglierne una non è semplice. “Penso che in alcune gare abbia sfiorato la perfezione, occasioni nelle quali ho estratto più di quanto la vettura potesse darmi. Su tutte mi torna alla mente il GP di Valencia 2012. La macchina (Ferrari, che non ha mai citato ndr) non andava, tanto che non ero nemmeno arrivato a disputare la Q3. Ma, la domenica, tutto è cambiato. Abbiamo messo in scena una esibizione incredibile tra sorpassi, rischi e ottima strategia. In condizioni normali non avrei mai potuto vincere quella gara, ma in qualche modo ci riuscii”. 

Ma, siamo sicuri che questo sarà un addio e non un arrivederci? “Ora come ora mi viene difficile pensare ad un rientro, ma posso assicurare tutti che la mia porta non è certo chiusa. Dipenderà da molte cose, in primo luogo da come starò nei prossimi mesi, perchè niente vieta che a maggio o giugno sarò davanti alla tv disperato per la troppa mancanza della F1. Ad ogni modo, e battute a parte, non è certo quella la mia prima idea. Non mi sono dato scadenze e pensato ad eventi che potranno accadere. Per il momento sono concentrato su altro, ma non posso garantire come starò tra un anno…”. 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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