Artistica
Ginnastica, il codice dei punteggi è da rivedere? Il trionfo mondiale di Simone Biles con due cadute apre il dibattito
Simone Biles ha fatto il proprio ingresso nella leggenda grazie alla quarta vittoria nel concorso generale ai Mondiali, la ginnasta più forte di tutti i tempi ha superato il record di Svetlana Khorkina e ha scritto una pagina indelebile della storia della Polvere di Magnesio anche se il trionfo di Doha non è arrivato nel modo in cui tutti si aspettavano. Dopo lo show esibito in qualifica, quando ha rasentato il muro dei 61 punti (impresa unica col nuovo codice dei punteggi), la speranza era quella di rivedere la 21enne di Columbus sugli stessi livelli ma purtroppo è incappata in una delle peggiori gare della sua carriera a livello tecnico e sporcando così le celebrazioni per lo storico primato (nemmeno lei ha voluto festeggiare più di tanto).
Non era mai successo nella storia contemporanea che un’atleta vincesse cadendo per ben due volte durante la finale all-around della rassegna iridata, tra l’altro infliggendo alla seconda classificata il più alto distacco degli ultimi 12 anni (cioè da quando è in vigore il nuovo regolamento che ha soppiantato il mitico 10 perfetto). Il trionfo ampiamente meritato e mai in discussione, annunciato più volte alla vigilia semplicemente perché Simone Biles è la più forte, ha aperto una piccola discussione in seno al circuito riguardo alla correttezza del codice dei punteggi: è normale che venga premiata (e con ampio margine) una ragazza che è caduta per ben due volte nella gara più importante della stagione?
La statunitense si è imposta perché porta in gara delle difficoltà uniche nel loro genere e inimitabili dalle avversarie, la sua acrobatica è inavvicinabile al corpo libero e il salto che porta il suo nome al volteggio non ha eguali, anche alla trave riesce sempre a brillare per la complessità delle sue serie e dunque c’è ben poco da fare per chiunque. La domanda è molto semplice: è giusto premiare così tanto le difficoltà a scapito dell’esecuzione? Meglio degli elementi semplici ma ben eseguiti oppure dei numeri oltre l’umano e capaci di incantare ma magari non perfetti? Detto che gli errori di Simone sono assolutamente episodici e che ci ha abituato a completare sempre correttamente le proprie prove (nessuno può mettere in discussione la sua supremazia), gli interrogativi sono assolutamente legittimi anche perché riguardano altre atlete che possono tranquillamente lottare per le medaglie e devono fare i conti con D Score ed E Score.
Ogni quattro anni viene riscritto il codice dei punteggi ma raramente si riesce a trovare il giusto equilibrio tra difficoltà ed esecuzione, il lavoro dei giudici è estremamente complesso ma si dovrà cercare la giusta mediazione per evitare delle incomprensioni presso il grande pubblico che non capisce come la Campionessa del Mondo sia potuta cadere due volte e vincere il Mondiale con un distacco imbarazzante sulla seconda classificata (1.7 punti su Mai Murakami). Se ricordate bene erano le stesse domande che vennero poste il 19 ottobre 2006, il giorno in cui Vanessa Ferrari si laureò Campionessa del Mondo sul giro completo (meritatamente!) nonostante una caduta alla trave: era il primo anno senza 10 perfetto…
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Foto: USA Gym
Arianna Binaghi
3 Novembre 2018 at 12:42
Secondo me il codice non ha nessun problema, bisogna infatti tenere in considerazione:
1) A parte la caduta non vi era nessun altro errore a livello tecnico nel volteggio di Simone
2)A parte che per lei, il codice funziona in quanto di norma non c’è una ginnasta che eccelle così tanto su tutti gli attrezzi
3)Ogni anno il peso della difficoltà è stato abbassato un po’: di questo passo si torna al 10 perfetto che non aveva molto senso.
Insomma, bisogna farsene una ragione, non è il codice ad essere sbagliato, è Simone che è incredibile. Ricordate che il d-score del suo corpo libero a Rio era 6.8, mentre a questi mondiali è 6.7: è riuscita a mantenerlo quasi costante sebbene sia cambiato il codice perché lei ha aumentato le difficoltà