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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, percorso adatto a Vincenzo Nibali? C’è lo spazio per attaccare in montagna

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È stato presentato a Milano nella giornata di ieri il percorso del Giro d’Italia numero 102. Ventuno, come di consueto, le tappe: partenza da Bologna sabato 11 maggio e arrivo all’Arena di Verona domenica 2 giugno. Tracciato davvero ben variegato, con possibilità per i corridori completi di esprimersi al meglio. Ben tre cronometro individuali, per un totale di 58,5 km contro il tempo, ma tutte quante non da specialisti puri. La carta, molto probabilmente, che si giocherà l’Italia sarà quella del corridore più importante dell’ultimo decennio nel Bel Paese: Vincenzo Nibali.

Lo Squalo dello Stretto deve riscattare un 2018 che non si è concluso al meglio. Dopo aver iniziato alla grande, con il trionfo tanto bello quanto inaspettato alla Milano-Sanremo, il corridore della Bahrain-Merida ha fissato gli obiettivi verso Tour de France e Mondiale di Innsbruck. La caduta all’Alpe d’Huez ha però rovinato tutti i piani dell’azzurro che è stato costretto ad inseguire una condizione che praticamente non è mai arrivata (forse solo in parte al Giro di Lombardia, concluso in seconda piazza alle spalle di Pinot).

Andando a vedere il percorso in base alle caratteristiche di Nibali, si può dire che ci sarà bisogno di perdere il meno possibile nelle prove contro il tempo: a cronometro il siciliano non è mai stato un fenomeno, ma nei momenti migliori della carriera ha saputo difendersi senza perdere troppo dagli specialisti (ricordiamo che a caccia del Trofeo Senza Fine ci dovrebbe essere Geraint Thomas, un campione della disciplina). Tante però le frazioni dove Nibali potrà giocarsi le sue carte, tutte comunque spostate verso la seconda metà di Giro. La Cuneo-Pinerolo può essere già un’opportunità: il GPM di Montoso è duro e si scollina a circa 30 chilometri dal traguardo, con un lungo tratto di discesa. Nell’ultima settimana poi lo Squalo potrebbe dare spettacolo, come già successo in passato: le tante salite in successione e l’aumentare dei metri di dislivello (si andrà per due volte oltre 5000) non hanno mai spaventato il capitano della Bahrain-Merida che soprattutto nella frazione di Ponte di Legno potrebbe sorprendere tutti. Attenzione anche all’ultima frazione in linea, quella da Feltre a Croce d’Aune: c’è spazio per ribaltare la situazione se dovesse essere critica.

 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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