Ciclismo

Giro d’Italia 2019, l’analisi del percorso del Direttore Federico Militello. Cronometro non decisive, Gavia-Mortirolo da brividi

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E’ un percorso intrigante quello che affronteranno i corridori al Giro d’Italia 2019. A prima vista, con tre prove individuali contro il tempo, sembrerebbe disegnato su misura per i cronomen. Analizzandolo più in profondità si comprende tuttavia come non manchi lo spazio per fare una differenza importante in salita.

Rispetto agli ultimi anni non assisteremo a scontri in montagna già nella prima settimana. Il primo GPM di prima categoria si materializzerà addirittura nella dodicesima tappa, la mitica Cuneo-Pinerolo. Peraltro il Montoso sarà posto a 32 km dall’arrivo e, di conseguenza, non farà selezione, sebbene alcuni dei favoriti potrebbero staccarsi e perdere terreno lungo una rampa che presenta gli ultimi 7 km al 10,6% di pendenza media! A differenza del passato recente mancheranno dunque l’Etna o le montagne dell’Appennino che rappresentavano sin da subito un banco di prova sensibile per gli aspiranti alla maglia rosa.

Nelle prime 12 tappe, dunque, la classifica verrà stilata dall’andamento delle cronometro. Attenzione, si tratterà di due prove contro il tempo tutt’altro che piatte, dove dunque anche gli scalatori potrebbero difendersi senza eccessivi danni. La prima frazione, lunga 8200 metri, prevederà la scalata del San Luca a Bologna, 2,1 km al 9,7% di pendenza media: qualcuno dei big potrebbe perdere o guadagnare fino a 30-40 secondi. Anche la cronometro della nona tappa, da Riccione a San Marino, si annuncia insidiosa dal punto di vista altimetrico. Dopo i primi 22 km per specialisti, inizia l’ascesa verso la Repubblica del Titano, 12,250 km in cui la strada sale costantemente tra il 6,4 ed il 6,9%, anche se con un tratto centrale di 5 km in falsopiano. Di sicuro si tratterà di una frazione chiave per l’esito finale della corsa. Nel corso della prima settimana non andranno sottovalutati gli arrivi di San Giovanni Rotondo e L’Aquila: in entrambi i casi qualche uomo di classifica potrebbe tentare la sortita.

Il Giro entrerà definitivamente nel vivo nel week-end della seconda settimana. La tredicesima tappa, da Pinerolo a Ceresole Reale, presenta un arrivo in salita temibile: 20,3 km, gli ultimi sei all’8,9% di pendenza media. Il giorno dopo i corridori affronteranno un autentico tappone in Valle d’Aostra da Saint-Vincent a Courmayeur e dovranno superare nell’ordine il Verrayer, il Verrogne, il Truc d’Arbe e, soprattutto, il Colle San Carlo, ascesa impressionante di 10,5 km al 9,8% di pendenza media! Dalla cima una lunga discesa che precederà la salita pedalabile verso Courmayeur. Chi ha le gambe e si trova in ritardo dopo le cronometro, in questa frazione può ribaltare tutto…Il giorno dopo ecco la Ivrea-Como che, di fatto, sarà un vero e proprio Giro di Lombardia. Si correrà lungo le strade della Classica delle Foglie Morte. Da superare in successione Madonna del Ghisallo, Colma di Sormano, Civiglio e San Fermo della Battaglia, prima nell’arrivo nella città lariana. Una tappa perfetta per Vincenzo Nibali. Va detto che, all’interno di un Grande Giro, potrebbe fare molta meno selezione di quanto accade di solito nella classica autunnale.

Segnatevi sin da ora questa data: martedì 28 maggio 2018. Assisteremo al piatto forte dell’intero Giro d’Italia. 226 km da Lovere a Ponte di Legno. Da valicare in successione prima il Passo Gavia (16,5 km all’8%, con punte del 16%), cima Coppi della Corsa Rosa, poi il Mortirolo (12,8 km al 10,1% di pendenza media ed una parte centrale di 6000 metri sempre al 12,2%), probabilmente l’ascesa più dura d’Europa insieme allo Zoncolan: una tappa d’altri tempi (forse la più difficile degli ultimi 10 anni) con due salite mitiche che hanno scritto la storia di questo sport. Chi avrà cuore e coraggio, quel giorno entrerà nella leggenda: il Giro si deciderà in questa frazione. Il giorno dopo, per chi avrà conservato ancora un minimo di energie, l’arrivo ad Anterselva, località nota per il biathlon, offrirà quasi 4 km all’8,5% di pendenza media.

L’ultimo fine settimana offrirà emozioni a raffica. Sabato 1° giugno si disputerà l’ultimo tappone alpino, 193 km da Feltre a Croce d’Aune-Monte Avena. L’ascesa finale, piuttosto irregolare e con tratti in contropendenza, offre una parte centrale molto dura con 5 km all’8,8% e punte del 16%. Inoltre i corridori ci arriveranno dopo aver scalato Cima Campo, Passo Manghen e Passo Rolle. Domenica 2 giugno un finale che apprezziamo molto: una cronometro conclusiva di 15,6 km che terminerà nell’Arena di Verona. Anche in questo caso percorso mosso, con la salita delle Torricelle (4,5 km al 4,6%) e la susseguente discesa da affrontare. Potremmo assistere ad un atto conclusivo pieno di pathos, di sicuro molto meglio della solita e noiosa passerella.

Che Giro d’Italia 2019 ci aspetta, dunque? Si tratta di un percorso equilibrato che, sulla carta, potrebbe adattarsi a corridori dalle caratteristiche più svariate. Un passista scalatore come Geraint Thomas, vincitore del Tour de France 2017, potrebbe andare a nozze nelle prime due settimane di corsa, accumulando magari anche un vantaggio importante. Il britannico potrebbe però faticare, e non poco, sopra i 2000 metri del Gavia, cui farà seguito il terribile Mortirolo. In effetti le salite non mancano, forse non sarebbe stato male un arrivo in montagna anche nel corso dei primi dieci giorni per dare un po’ di sale alla corsa.

L’Italia dovrebbe schierare tutte le proprie carte migliori. Il tracciato si adatta bene a Vincenzo Nibali per diversi motivi. In primis lo Squalo non teme le cronometro, specialmente se mosse come quelle previste nell’edizione 2019. Inoltre sono presenti diverse frazioni alpine dal chilometraggio elevato, dunque perfette per le doti di fondista del siciliano. Il fuoriclasse della Bahrein Merida andrà dunque a caccia della terza maglia rosa, provando a battere nel contempo il record di Fiorenzo Magni come corridore più “anziano” ad aggiudicarsi la corsa. La speranza è che il Giro possa riconsegnarci anche il vero Fabio Aru. Attenzione poi a Gianni Moscon, che per la prima volta in carriera vorrebbe testarsi in un Grande Giro con l’ambizione di provare a fare classifica. Le due cronometro nella prima metà della Corsa Rosa sembrano disegnate su misura per il campione italiano delle prove contro il tempo e non ci meraviglieremmo di vederlo in maglia rosa dopo la nona tappa (o magari anche dopo la prima, come ci ha confidato il ct Davide Cassani).





IL CALENDARIO COMPLETO DELLE 21 TAPPE E LE STELLETTE DI DIFFICOLTA’ SECONDO IL DIRETTORE

PRIMA TAPPA (sabato 11 maggio): Bologna-Bologna, 8,2 km (cronometro individuale) ****

SECONDA TAPPA (domenica 12 maggio): Bologna-Fucecchio, 200 km *

TERZA TAPPA (lunedì 13 maggio): Vinci-Orbetello, 219 km *

QUARTA TAPPA (martedì 14 maggio): Orbetello-Frascati, 228 km **

QUINTA TAPPA (mercoledì 15 maggio): Frascati-Terracina, 140 km *

SESTA TAPPA (giovedì 16 maggio): Cassino-San Giovanni Rotondo, 233 km ***

SETTIMA TAPPA (venerdì 17 maggio): Vasto-L’Aquila, 180 km **

OTTAVA TAPPA (sabato 18 maggio): Tortoreto Lido-Pesaro, 235 km *

NONA TAPPA (domenica 19 maggio): Riccione-San Marino, 34,7 km (cronometro individuale) *****

GIORNO DI RIPOSO 1: lunedì 20 maggio

DECIMA TAPPA (martedì 21 maggio): Ravenna-Modena, 147 km *

UNDICESIMA TAPPA (mercoledì 22 maggio): Carpi-Novi Ligure, 206 km *

DODICESIMA TAPPA (giovedì 23 maggio): Cuneo-Pinerolo, 146 km ***

TREDICESIMA TAPPA (venerdì 24 maggio): Pinerolo-Ceresolo Reale, 188 km *****

QUATTORDICESIMA TAPPA (sabato 25 maggio): Saint Vincent-Courmayeur, 131 km *****

QUINDICESIMA TAPPA (domenica 26 maggio): Ivrea-Como, 237 km ****

GIORNO DI RIPOSO 2: lunedì 27 maggio

SEDICESIMA TAPPA (martedì 28 maggio): Lovere-Ponte di Legno, 226 km ***** Superior

DICIASSETTESIMA TAPPA (mercoledì 29 maggio): Commezzadura-Anterselva, 180 km ***

DICIOTTESIMA TAPPA (giovedì 30 maggio): Valdaora-Santa Maria di Sala, 220 km *

DICIANNOVESIMA TAPPA (venerdì 31 maggio): Treviso-San Martino di Castrozza, 151 km ***

VENTESIMA TAPPA (sabato 1° giugno): Feltre-Croce d’Aune, 193 km *****

VENTUNESIMA TAPPA (domenica 2 giugno): Verona-Verona, 15,6 km (cronometro individuale) ****

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Foto: Valerio Origo

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