Ciclismo
“Il caso Pantani”, un film in uscita nel 2019. Una pellicola sugli ultimi giorni dell’indimenticato Pirata
Sono passati ormai quasi quindici lunghissimi anni, da quel lontano 2004, ma mamma Tonina e tanti dei tifosi più affezionati non si danno ancora pace. La tragica scomparsa di Marco Pantani, il più amato del pubblico tricolore in questo sport, ha sconvolto il mondo del ciclismo e non: in molti ancora cercano spiegazioni e non sono stati ancora chiariti troppi dubbi. Il prossimo anno la storia dei dolorosi ultimi giorni di vita del Pirata sarà anche nelle sale cinematografiche: un progetto a cura di Mr. Arkadin Film con il contributo di Emilia-Romagna Film Commission, distribuito da Little Studio Films di Los Angeles, e come regista Domenico Ciolfi.
“Marco Pantani ha avuto una storia perfetta per un film, una storia italiana che nella sua drammaticità è una storia ideale da raccontare al cinema. Per come il cinema dovrebbe essere, il cinema dei grandi racconti, diverso dai film televisivi, insomma un film da vedere in sala, che parla di un campione come non ce ne sono più, della sua caduta, dei suoi tentativi di rimettersi in piedi, ma poi come spesso succede nella vita non sempre c’è un happy ending” le parole del regista a ravennaedintorni.it.
Un film che può avvicinarsi, andando a fare un paragone, a quello uscito da poche settimane sul caso Cucchi: “La pellicola è realista e ripeto non vogliamo dispensare verità. Tanti dubbi sì, verità no. Certo, leggendo gli atti ci sono quesiti importanti rimaste inevase e soprattutto considero davvero inspiegabile il fatto che la polizia a Rimini non abbia preso le impronte dopo aver trovato una stanza devastata, un cadavere pieno di ferite e con una pozza di sangue intorno. Nella vicenda Cucchi quando la gente ha visto le foto di Stefano ha capito che non potevano essere state causate da una caduta. Magari sarebbe il caso di mostrare anche le foto di Marco, quelle scattate dal medico legale” le dichiarazioni di Ciolfi alla Gazzetta dello Sport.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Lapresse