Editoriali
‘Italia, come stai?’: ginnastica, finalmente i giovani! Bene il pattinaggio artistico, partenza lenta nello short track
5 anni dopo l’argento al corpo libero di Vanessa Ferrari, l’Italia è finalmente tornata sul podio ai Mondiali di ginnastica artistica grazie allo splendido bronzo agli anelli di Marco Lodadio. A 26 anni si è completato il salto di qualità di un ragazzo che da tempo aveva costruito un programma da vertice internazionale e con un coefficiente di difficoltà elevatissimo. A Doha, per la prima volta, il nativo di Frascati ha messo a posto tutti i pezzi del puzzle, riuscendo a completare l’esercizio sia in qualifica sia in finale senza errori evidenti. Lascia ben sperare che Lodadio, nonostante il podio iridato, abbia comunque commesso qualche lieve sbavatura nell’esecuzione, lasciando dunque intravedere ulteriori margini di crescita per provare a colmare il gap dai due totem della specialità, il greco Eleutherios Petrounias ed il brasiliano Arthur Zanetti, ovvero gli ultimi due campioni olimpici.
La Nazionale italiana di ginnastica è tornata a brillare nella specialità storicamente a lei più congeniale. Senza scomodare il Signore degli Anelli Jury Chechi, nel Nuovo Millennio il Bel Paese aveva potuto contare anche su due ottimi interpreti come Andrea Coppolino e Matteo Morandi, entrambi capaci di collezionare medaglie iridate. Proprio Morandi era stato l’ultimo italiano in campo maschile ad agguantare un podio ai Mondiali (nel 2010 colse l’ultimo dei suoi quattro bronzi). Lodadio a parte, l’Italia ha concluso al 14° posto nella prova a squadre, denotando decisi segnali di crescita. Inoltre, per la prima volta dopo almeno due lustri, il settore giovanile sta mettendo in luce diversi elementi davvero interessanti. Gli Europei juniores disputati nel mese di agosto hanno visto gli azzurrini fare incetta di medaglie. Su tutti si era messo in mostra Nicolò Mozzato, medaglia d’oro nella prestigiosa prova dell’all-around ed alla sbarra, nonché argento al corpo libero, ma a Glasgow si misero in luce anche Edoardo De Rosa (primo al cavallo con maniglie), Ares Federici (bronzo al volteggio) e Lay Giannini (quarto alle parallele pari). Ragazzi che dovranno maturare per gradi, un tesoro da non disperdere pensando già alle Olimpiadi di Parigi 2024. Va ricordato infatti che, rispetto alle donne, gli uomini nella ginnastica raggiungono solitamente l’apice dai 24-25 anni in su.
Guarda al futuro anche la Nazionale femminile. I Mondiali di Doha, considerate le tante assenze per infortunio, rappresentavano giocoforza una tappa intermedia e di passaggio nel percorso verso Tokyo 2020. L’Italia è rimasta lontana dall’atto conclusivo a squadre e non ha agguantato nessuna finale di specialità. Dal 2019, tuttavia, potrebbe cambiare tutto. Della compagine seniores entreranno finalmente a far parte le attese campioncine della classe 2003, capitanate da Giorgia Villa, oro nell’all-around sia agli Europei juniores sia alle Olimpiadi Giovanili 2018. Insieme ad Elisa Iorio ed alle gemelle Asia ed Alice D’Amato, senza dimenticare il contributo prezioso di una veterana affidabile come Lara Mori, l’Italia possiede realmente le potenzialità per compiere un salto di qualità importantissimo. A Doha queste giovanissime non erano presenti a causa di un regolamento che vieta la partecipazione a ginnaste di età inferiore ai 16 anni. Il loro livello, tuttavia, avrebbe consentito al Bel Paese di issarsi fino a ridosso della zona podio nella gara a squadre…Non resta dunque che attendere il prossimo anno, sperando nel contempo che anche Vanessa Ferrari possa ristabilirsi pienamente per provare a qualificarsi a titolo individuale a Tokyo 2020 nel corpo libero attraverso il ranking di Coppa del Mondo.
Passiamo agli sport invernali. Nell’anno post-olimpico non era affatto scontato che l’Italia si mantenesse ad alti livelli nel pattinaggio artistico. Carolina Kostner, infortunata, dovrebbe rientrare a gennaio, i campioni del mondo 2014 di danza Anna Cappellini e Luca Lanotte si sono ritirati, così come si è sciolta la coppia di artistico composta da Valentina Marchei ed Ondrej Hotarek. Nella tappa del Grand Prix di Helsinki il Bel Paese ha agguantato due pesanti secondi posti. Nella danza Charlene Guignard e Marco Fabbri hanno bissato la piazza d’onore di Skate America, mettendo di fatto in cassaforte una prestigiosa qualificazione per la Finale del Grand Prix. Peraltro in Finlandia hanno migliorato il proprio primato personale, avvicinando la soglia dei 200 punti. Incoraggiante anche il settimo posto dei giovani Jasmine Tessari e Francesco Fioretti, un duo tecnicamente molto valido e su cui costruire un futuro di buon livello. Nelle coppie di artistico Nicole Della Monica e Matteo Guarise, pur realizzando un programma libero con qualche imperfezione di troppo, hanno ottenuto il miglior risultato in carriera in una tappa del Grand Prix, chiudendo alle spalle dei russi Natalia Zabiiako-Alexander Enbert. Nell’annata in corso si sono intravisti inoltre sprazzi di luce anche nel singolo maschile, dove prosegue la crescita di Matteo Rizzo, in attesa che possa sbocciare l’astro nascente Daniel Grassl (classe 2002), già in grado di completare in gara due salti quadrupli (lutz e rittberger).
La prima tappa di Coppa del Mondo di short track ha emesso un verdetto preventivabile alla vigilia: l’Italia non può ancora fare a meno di Arianna Fontana. Senza la campionessa olimpica in carica dei 500 metri, l’unica atleta in grado di ambire al podio in questo momento nella distanza più breve è Martina Valcepina. La 26enne valtellinese, pur non ancora al 100% della forma, è stata eliminata in semifinale nelle seconda gara dei 500 metri (nella prima era stata squalificata), salvo vincere la Finale B ed aggiudicarsi un promettente quinto posto. Per il resto, occorre effettuare un distinguo tra il settore maschile e quello femminile. Tra le donne, in attesa di riabbracciare Arianna Fontana a gennaio, qualcosa si muove tra le giovani. Nicole Botter Gomez (classe 1997) e la figlia d’arte Arianna Sighel (1996) hanno superato un turno rispettivamente nei 500 e nei 1500 metri, senza sfigurare neppure nei 1000. Si tratta di due ragazze interessanti, che avranno bisogno di tempo per adattarsi ai ritmi di Coppa del Mondo e poter fornire un contributo importante anche in ottica staffetta. Prosegue inoltre la crescita dell’italo-canadese Cynthia Mascitto, in questo momento la seconda punta azzurra alle spalle di Martina Valcepina. Non si intravedono passi avanti, invece, per gli uomini. Per Yuri Confortola e Tommaso Dotti le semifinali dei 1500 metri rappresentano sovente uno scoglio quasi invalicabile, mentre per tutti gli altri italiani il solo superare un paio di batterie significa aver disputato una gara positiva, il che testimonia il gap notevole che divide gli azzurri dal resto del mondo. Il sesto posto della staffetta, utile nel percorso di qualificazione ai Mondiali 2019, non deve illudere, soprattutto perché non si intravede nell’immediato nessun giovane in grado di affacciarsi da protagonista nel circuito maggiore.
federico.militello@oasport.it
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