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Karate, Mondiali 2018: Luigi Busà beffato in finale, ma è un argento pesante verso Tokyo 2020

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Sfuma in finale il sogno di Luigi Busà di conquistare il terzo titolo iridato della carriera dopo quelli del 2006 e 2012. Nell’atto conclusivo dei -75 kg di kumite ai Mondiali di karate a Madrid, l’azzurro si è arreso all’iraniano Bahman Asgari Ghoncheh, che festeggia così il primo trionfo della carriera.

Dopo una fase di studio iniziale, la sfida si è risolta a 1’29” dal termine, quando l’asiatico ha messo a segno uno yuko rivelatosi decisivo. A quel punto il 31enne siciliano ha tentato in tutti i modi di piazzare la tecnica che gli avrebbe consentito il sorpasso (in caso di parità, infatti, prevale il karateka che ha sbloccato per primo il punteggio). A 28 secondi dalla conclusione il fuoriclasse del Bel Paese ha richiesto l’ausilio della moviola per un waza-ari che gli avrebbe consentito di ribaltare la contesa: malgrado molti dubbi, i giudici hanno espresso un parere negativo. Asgari Ghoncheh si è poi difeso con esperienza negli istanti conclusivi, portando a casa la vittoria.

La sconfitta odierna non cancella un Mondiale da ricordare per Luigi Busà. Il nativo di Avola ha messo in bacheca la sesta medaglia in sette partecipazioni iridate: si tratta del terzo argento dopo due ori ed un bronzo. Numeri da leggenda.

Il secondo posto, inoltre, rappresenta inoltre un traguardo fondamentale, perché consente al karateka italiano di incamerare punti pesantissimi in ottica ranking mondiale, considerando che solo i primi quattro classificati si qualificheranno direttamente alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020.





 

Foto: comunicato stampa Fijlkam

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