MotoGP
Moto2, Luca Marini: “Ho dimostrato di essere veloce. Tra due anni in MotoGP? Debbo prima vincere nella media cilindrata”
Una domenica straordinaria per lo Sky Racing Team VR46 quella trascorsa a Sepang (Malesia), sede del penultimo round del Motomondiale 2018. Nella classe Moto2 infatti è stata la giornata delle prime volte: il primo titolo iridato di Francesco “Pecco” Bagnaia, il primo campionato vinto dalla squadra di Valentino Rossi e il primo sigillo del fratellino del centauro di Tavullia, ovvero Luca Marini. Uno giorno da ricordare a cui è mancato solo il trionfo del “46”, sfuggito per pochissimo visto l’esito della corsa in MotoGP.
Una gara che ha dato risposte importanti e soprattutto ha dimostrato che Marini non è il “raccomandato” di turno. Tanti appassionati, infatti, pensavano che l’approdo del pilota nel team gestito dal fratello più titolato fosse un atto di riconoscenza dipendente da basi lontane da quelle agonistiche. E invece Luca ha fatto vedere di andar forte in moto e saper vincere in maniera autoritaria come in Malesia.
“E’ stato un vortice di emozioni, un qualcosa di incredibile che volevo e desideravo, un obiettivo conquistato. Mi dà enorme soddisfazione poter chiudere la stagione in questa maniera“, ha ammesso il centauro nostrano intervistato da Il Messaggero. Una stagione in grande crescita quella del 21enne nativo di Urbino, culminata con il trionfo malese, nella quale però le difficoltà non sono mancate: “Non era semplice all’inizio ma poi quando sono riuscito a mettere tutto insieme ho espresso tutto il mio potenziale e ho dimostrato di essere veloce. La chiave di volta è stata ad Assen dove ho conquistato la prima fila ed è stata la prima vera gara dove sono riuscito a stare davanti sul serio. Poi al Sachsenring è arrivato il primo podio. Gara dopo gara ho preso sempre più consapevolezza e creduto di più in me stesso. C’è poi da sottolineare il lavoro con il team: sono persone e meccanici eccezionali anche e soprattutto dal punto di vista umano“, ha sottolineato il pilota dello Sky Racing Team VR46.
Un’evoluzione che potrebbe portarlo ad ambire al titolo nel 2019 in Moto2 ma Marini preferisce far parlare la pista: “Voglio volare basso, la differenza la si farà durante la stagione con la costanza di rendimento. Per il momento, il mio obiettivo è quello di finire al meglio questa stagione per iniziare con il piede giusto quella prossima”. E poi il sogno tra due anni di correre in MotoGP con suo fratello Valentino: “Sarebbe fantastico, certo, ma è un sogno molto difficile da realizzare. Prima di andare in MotoGP devo dimostrare di andare forte in Moto2 il prossimo anno. Voglio fare ancora bene qui e dare tanto“.
Foto: Valerio Origo
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