MotoGP
Moto2, Luca Marini non è più “il fratello di Valentino Rossi”. Un pilota ormai maturo che può puntare al Mondiale e alla MotoGP
Una domenica straordinaria per lo Sky Racing Team VR46 quella trascorsa a Sepang (Malesia), sede del penultimo round del Motomondiale 2018. Nella classe Moto2 infatti è stata la giornata delle prime volte: il primo titolo iridato di Francesco “Pecco” Bagnaia, il primo campionato vinto dalla squadra di Valentino Rossi e il primo sigillo del fratellino del centauro di Tavullia, ovvero Luca Marini. Uno giorno da ricordare a cui è mancato solo il trionfo del “46”, sfuggito per pochissimo visto l’esito della corsa in MotoGP.
Una gara che ha dato risposte importanti e soprattutto ha dimostrato che Marini non è il “raccomandato” di turno. Tanti appassionati, infatti, pensavano che l’approdo del pilota nel team gestito dal fratello più titolato fosse un atto di riconoscenza dipendente da basi lontane da quelle agonistiche. E invece Luca ha fatto vedere di andar forte in moto e saper vincere in maniera autoritaria come in Malesia.
Un successo mai in discussione: davanti a tutti dalla prima all’ultima curva, gestendo saggiamente le gomme e sferrando l’attacco decisivo nei confronti del portoghese Miguel Oliveira nelle ultime tornate. Un finale da “finisseur” valso 25 punti d’oro. Ma il 2018 di Marini non è stato solo da lodare per il GP a Sepang ma anche per altro: i 5 podi totali di quest’annata parlano chiaro. E, allora, si può puntare al Mondiale nel 2019, seguendo questa crescita esponenziale?
Perché no. Il giovane alfiere dello Sky Racing Team è stato in grado di migliorare gara dopo gara, ascoltando anche i consigli del suo parente pluridecorato e mettendoli in pratica. Una consapevolezza maggiore di se stesso, evidente negli ultimi round, che lascia presagire un Marini in lizza per il titolo anche perché alcuni piloti faranno il grande salto nella classe regina: il teammate Bagnaia su tutti.
In una categoria che negli ultimi due anni ha parlato italiano, Luca potrebbe portare avanti questa fortunata tradizione anche perché il sogno sarebbe quello di arrivare, con meriti sportivi evidenti, alla top class e gareggiare con Valentino. Al momento appare una suggestione ma non una chimera anche perché il ragazzo ha dimostrato qualità.
Foto: Valerio Origo
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