MotoGP
Moto3, Romano Fenati: “Torno a correre per provare certe emozioni. Tanti hanno esagerato con i giudizi”
La notizia è di ieri in seconda serata: Romano Fenati torna a correre e lo farà nel Mondiale 2019 di Moto3. L’ascolano, dopo aver provato “l’inferno” in conseguenza del fattaccio del GP di San Marino 2018 della Moto2 nel corso del quale il centauro tirò la leva del freno anteriore a Stefano Manzi, avrà una seconda occasione con il Team Snipers, squadra che inizialmente aveva licenziato il ragazzo nostrano.
Una brutta vicenda che, dopo varie tappe, ha portato alla sospensione da parte della FMI della licenza per una durata di cinque mesi e dieci giorni (fino al 21 febbraio 2019). Il 22enne, che inizialmente aveva detto di voler lasciare il mondo delle corse, ritornerà in sella e, intervistato da gpone.com, ha chiarito i motivi del suo rientro alle gare: “La firma ufficiale ancora non c’è ma vedo tutto questo come una cosa molto bella, perché non è nata solo da me o da loro, ma da entrambe le parti. Ci siamo chiesti: perché non rimettiamo in piedi un progetto insieme? Sono sempre rimasto in contatto con Stefano Bedon (team manager della squadra ndr.), con la famiglia Cecchini e con tutto il team – ammette il pilota italiano – So benissimo che mi avevano licenziato controvoglia, per così dire, e non erano stati felici di averlo fatto. Ripensamento? Non volevo correre tanto per farlo, ma con un progetto a lungo termine ed è il caso del Team Snipers“.
Sui motivi che lo hanno portato a questa decisione, la sfera emozionale è decisamente importante: “Ovviamente c’è la voglia di tornare a correre e anche il desiderio di rivalsa, sono sincero. La mia prospettiva è gareggiare per provare nuovamente emozioni e continuare a migliorarmi. C’è chi ha detto che per una str….ta io abbia vanificato tutto il mio lavoro, penso di poter lasciare da parte quell’episodio e tornare in pista“.
Fenati, pronto a riconciliarsi con Manzi ed a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Non ci sarebbe nessun problema, la troverei anche una cosa normale se lui la volesse. Sono il primo a dire di aver sbagliato ma non volevo far cadere Manzi o fargli male, è stato un modo per dirgli di smettere perché stavamo rischiando di cadere da più di un giro. E’ stato un gesto dettato dal momento, dall’adrenalina, ma chi mi ha attaccato duramente lo ha fatto a freddo. Cosa avrebbero potuto fare loro con un po’ di adrenalina in corpo? In molti mi hanno giudicato, insultato e minacciato per un gesto che è stato sicuramente sbagliato, ma hanno risposto alla violenza con la violenza buttando benzina sul fuoco. Mi è sembrato di vedere un ladro che dice a un altro ladro di non rubare e questo mi ha fatto mettere una mano sul cuore“.
Per il pilota italiano una nuova chance che, a detta sua, è un punto di svolta. Vedremo se la pista saprà confermarlo.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Valerio Origo