MotoGP

MotoGP, GP Valencia 2018: la gara d’addio tra Jorge Lorenzo e la Ducati. Un ultimo anno di odio e amore

Pubblicato

il

Non tutti i matrimoni riescono alla perfezione, è così nella vita di tutti i giorni, figuriamoci nel motorsport. In questa casistica entra assolutamente il binomio Jorge Lorenzo e Ducati, un rapporto nato con tanti sogni di gloria e concluso probabilmente nel peggiore dei modi, in un clima da “tutti contro tutti” che ha coinvolto la dirigenza e, anche, il suo compagno di scuderia Andrea Dovizioso. Questo fine settimana, dunque, si scriverà l’ultimo capitolo di un matrimonio nel quale, nell’album dei ricordi, sono state apposte poche foto di momenti felici, e numerose fatte di incomprensioni, dubbi e stima che, mano a mano, svaniva da entrambe le parti.

L’arrivo dell’ex yamahista era stato vissuto dall’ambiente come l’approdo in Ducati del campione che avrebbe dovuto portare la scuderia di Borgo Panigale al titolo tanto atteso. Invece, sin dall’avvio della prima stagione, si è capito che lo stile di guida dello spagnolo e la Desmosedici erano su due pianeti ben distanti. Jorge Lorenzo, poi, è un pilota che va in sofferenza quando non ha tutto sotto mano come vorrebbe, per cui il campionato 2017 è diventato ben presto un calvario per il cinque volte iridato. Nella stagione che sta andando a concludersi, invece, mano a mano, il classe 1987 è stato in grado di migliorare le proprie prestazioni, fino a centrare tre successi e tornare quel pilota in grado di lottare per il successo gara dopo gara.

Guardando i freddi numeri, Jorge Lorenzo ha vissuto due stagioni assolutamente differenti. Nel 2017 ha lottato tra enormi difficoltà con una moto che non digeriva, collezionando appena tre podi (un secondo posto a Sepang, e due terzi) quindi due quarti posti, un quinto, due sesti, un ottavo, un nono, due 11esimi, ben tre 15esimi e tre ritiri. Nel 2018, invece, dopo un avvio negativo, ha iniziato a trovare il giusto feeling con la sua Desmosedici, tanto da vincere in tre occasioni (Mugello, Barcellona e Red Bull Ring) aggiungendo un secondo posto a Brno, due sesti posti, un settimo, un 11esimo, un 15esimo, un 17esimo, tre ritiri e quattro GP saltati per infortunio. Se da un lato, quindi, il maiorchino ha finalmente capito come portare verso il suo stile di guida la moto di Borgo Panigale, dall’altro ha sofferto parecchio con diverse cadute rovinose, su tutte Buriram, Losail ed Aragon.

Gli ultimi 12 mesi sono stati un vero concentrato di emozioni opposte tra Jorge Lorenzo ed il team. L’inizio aveva confermato quanto visto nell’annata precedente, con un clima sempre più teso. Quindi, la dirigenza emiliana ha iniziato a mettere in forte dubbio le capacità del proprio pilota, fino a scaricarlo apertamente in occasione del GP di Francia a Le Mans. A quel punto, il maiorchino, pungolato nell’orgoglio, ha cambiato marcia, vincendo tre gare nel breve volgere di poche settimane, permettendosi il lusso di informare il mondo di avere firmato con la Honda per la prossima stagione. A quel punto i rapporti interni sono tornati gelidi, con l’appendice di Sepang quando sono volati gli stracci a livello di social network anche con Andrea Dovizioso.

Due anni vissuti intensamente e, quasi mai, in maniera serena in casa Ducati. Ci si attendeva tanto dall’arrivo di Jorge Lorenzo ma, tirando le somme, i quasi 25 milioni di euro spesi per lo spagnolo, sono andati decisamente sprecati. Il matrimonio tra le due parti era iniziato con qualche dubbio ed è andato a rovinarsi sempre più. A questo punto ci troviamo davanti ad un arrivederci che sembra molto più un addio. Lo spagnolo e la scuderia bolognese si separano, con la sensazione che non ci sarà nessun rimpianto nè da una parte, nè dall’altra.

 

CLICCA QUI PER TUTTE LE NEWS SUL MOTOMONDIALE





alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Valerio Origo

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version