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MotoGP, Mondiale 2019: Valentino Rossi ancora competitivo a 40 anni. Una leggenda che sfida il tempo e le nuove generazioni

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115 vittorie, 232 podi e 65 pole. Una storia cominciata nel lontano 1996 e che nel 2019 continuerà. Valentino Rossi è pronto a cimentarsi nella classe regina del Motomondiale da quarantenne, lì dove solo i più grandi si possono spingere. Non si tratta di “Sindrome da Peter Pan” ma di una scelta ponderata. Valentino, nonostante le ormai prossime 40 primavere, è ancora tra i migliori piloti del lotto. Lo ha dimostrato anche in una stagione nella quale la vittoria di tappa non è arrivata ma un terzo posto nella graduatoria generale c’è, a precedere il teammate Maverick Vinales.

E’ vero, l’ultimo titolo iridato dei nove conquistati in carriera risale al 2009, un decennio fa ormai, ma la velocità di Valentino non è in discussione. Le sue motivazioni sono sempre altissime e queste sono il segreto per avere la forza di sfidare piloti decisamente più giovani di lui e all’apice della loro condizione psicofisica.

Rossi, dunque, è più forte del tempo che passa e dello stile che cambia. Sì perché le moto evolvono al pari del modo di guidarle. Una delle sfide vinte dal 46 è stata proprio questa: riuscirsi ad adattare ai cambiamenti attorno a lui e rielaborare a proprio modo ciò che accadeva. Il riuscire a modernizzarsi, guardando anche con umiltà ai suoi avversari, ha fornito un contributo importante alla longevità del centauro di Tavullia.

Valentino è una leggenda di questo sport per l’ambizione e la voglia di migliorarsi sempre, non smettendo mai di divertirsi ad andare in moto. E’ il sogno di tutti fare del proprio lavoro ciò che si ama. Il “Dottore” ha raggiunto questo scopo e l’anno venturo è desideroso di riprovarci ancora una volta, in barba a chi lo ha dato per finito tante volte. Il momento in cui appendere il caso al chiodo non è ancora arrivato e le prestazioni in pista lo certificano più delle opinioni personali.

Vincere il decimo titolo sarà complicato, sia per la forza dei rivali (lo spagnolo Marc Marquez in primis), sia per una Yamaha che negli ultimi due anni ha perso il filo del discorso. Il pacchetto in una MotoGP di così alto livello è troppo importante e ogni ingranaggio deve girare per il verso giusto. Rossi, da par suo, si preparerà a dovere per una nuova avventura, continuando a divertirsi e a smentire il folto gruppo dei detrattori in attesa di un “cadavere in fondo al fiume” che non arriverà.

 





giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Valerio Origo

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