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Nuoto
Nuoto, primi fuochi d’artificio per l’Italia. Quadarella e Ceccon illuminano, buoni segnali verso i Mondiali
La Cina è più vicina anche se manca più di un mese al Mondiale in vasca corta di Hangzhou. Il primo fine settimana in chiave azzurra tra Bolzano e Roma ha messo in evidenza un poker di atleti, in attesa di vedere all’opera buona parte della Nazionale al Nico Sapio di Genova nel prossimo fine settimana.
I fari erano puntati sul Meeting di Bolzano ma ci ha pensato una infinita Simona Quadarella a spostarli, anche se a fine week end, sulla Capitale. La mezzofondista azzurra ha tirato giù quasi tre secondi al suo record italiano dei 1500 stile libero: niente male per una che dovrebbe essere carica di lavoro dopo due settimane di stage nella neve di Livigno. L’altura, a volte, gioca brutti scherzi ma in qualche occasione può far volare ed è il caso di Quadarella che ha fatto segnare il miglior crono stagionale al mondo e ha messo il primo mattone sull’operazione Mondiali, dove vuole ben figurare.
A Bolzano il nome sulla bocca di tutti è quello di Thomas Ceccon che è arrivato all’appuntamento altoatesino, bisogna dirlo, con meno carichi di lavoro rispetto ai compagni di Nazionale anche per via di una settimana di corso richiesta dalla Polizia che non gli ha permesso di allenarsi con continuità. Ceccon ha vinto 100 e 50 dorso, migliorando il personale nei 50 nella frazione di staffetta e ha chiuso al secondo posto i 100 misti e i 50 farfalla, dove è arrivato un miglioramento del personale di tre decimi. A stupire è l’atteggiamento di Ceccon, che un anno fa sembrava quasi spaesato a Copenhagen alla sua prima presenza azzurra e che oggi pare aver preso consapevolezza delle sue possibilità, appare cresciuto nel fisico e nella mente, come è giusto che sia per un diciassettenne. Come arriverà ai Mondiali è difficile dirlo: tenere questa condizione per una quarantina di giorni non sarà facile ma questo Ceccon, che salterà Genova, non Livorno e Riccione, può riuscirci.
Bolzano, poi, ha ribattezzato la coppia della rana azzurra: le due generazioni a confronto con Scozzoli e Martinenghi. Per il momento l’esperienza vince con Fabio Scozzoli che è più avanti sia sui 50 (dove ad Hangzhou deve difendere il bronzo Mondiale, oltre all’oro europeo) sia sui 100. Il romagnolo ama visceralmente la vasca corta, è il primo uomo italiano ad avere vinto un oro ai Mondiali in vasca da 25 metri e ancora una volta potrebbe essere uno degli azzurri di punta nella rassegna iridata cinese. Lo stimolo in più potrebbe arrivare proprio da Nicolò Martinenghi che ha fatto la sua apparizione, dopo quasi un anno di stop per la pubalgia, proprio nel meeting altoatesino e ha fatto vedere già ottime cose, reggendo il confronto con uno Scozzoli che, bisogna dirlo, non era al massimo per un attacco influenzale che lo aveva colpito una settimana fa. Martinenghi ha bisogno di gareggiare, di trovare quello che nel calcio è chiamato il “ritmo partita” e di indovinare un crono che possa qualificarlo per Hangzhou, che potrebbe essere la manifestazione giusta per farlo rientrare nel giro internazionale.
A Bolzano è piaciuta anche Martina Carraro che, in vasca corta, sembra avere qualcosa in più della rivale di sempre Arianna Castiglioni e vuole centrare prima di tutto la qualificazione e poi un buon risultato ai Mondiali. Le due vittorie allo Swimmeeting potrebbero essere il viatico giusto in vista dei prossimi appuntamenti.
Non è tutto oro quello che luccica. A proposito di ori: quelli di Glasgow, Piero Codia e Margherita Panziera non hanno brillato a Bolzano ma non poteva essere diversamente. Codia ha impostato tutto il suo lavoro degli ultimi due mesi ai Mondiali e, pur con una condizione precaria e con le gambe che tremavano dalla fatica, è riuscito a strappare con i denti crono dignitosi. Margherita Panziera è scesa (come Quadarella) da Livigno e subito si è gettata un acqua ad affrontare avversarie di altissimo livello (a Bolzano c’era la primatista del mondo dei 100 dorso, la statunitense Baker). La veneta ha affrontato con entusiasmo la sfida impari, sapendo che la sua gara (i 200) non era in programma. Ora lavorerà per due settimane e si presenterà, come Ceccon, a Livorno prima e a Riccione poi per impreziosire magari con qualche crono di qualità la marcia di avvicinamento ad Hangzhou. Stessa cosa per Elena Di Liddo, rimasta sempre dietro (e nemmeno di poco) a Kelsi Dahlia Worrell (la numero uno al mondo nella farfalla quest’anno): anche lei sta lavorando duramente in vista dei Mondiali e da Riccione in poi cercherà di smaltire i carichi di allenamento a cui si è sottoposta in questi giorni.
Un discorso a parte, in chiusura, lo merita Marco Orsi. Vorrebbe spaccare il mondo, il bomber, amatissimo dal pubblico e sempre sorridente e gioviale con tutti. L’impressione è che la vasca corta, da lui adorata, possa essere l’ultima chiamata per il bolognese ma al momento il salto di qualità non si vede e la speranza è che nelle prossime settimane arrivi quella condizione che fin qui non si intravede. Il terzo posto nei 50 con un tempo oggettivamente modesto non può bastare.