Calcio
Roberto Mancini: “L’Italia non è mai morta. Immobile? Probabile titolare col Portogallo. E gli obiettivi…”
Giornata di vigilia per l’Italia che domani affronterà il Portogallo a San Siro in un incontro valevole per la Nations League. Gli azzurri sperano di battere i Campioni d’Europa per continuare a inseguire una difficile qualificazione alla Final Four della neonata competizione organizzata dalla UEFA, la nostra Nazionale tornerà nello Stadio in cui ha mancato la qualificazione ai Mondiali e spera naturalmente di riscattarsi.
Il CT Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa a ventiquattro ore dal fischio d’inizio dell’incontro: “La Nazionale non è mai morta. L’inizio è stato difficoltoso, il morale era sotto tacchi ma ho trovato ragazzi pronti e vogliosi di riportare l’Italia dove merita. Un po’ di partite serviranno, ma stiamo migliorando partita dopo partita e credo sia la cosa più importante. E’ chiaro che in Italia ci sono milioni di persone che vogliono tu vinca, ma un po’ di esperienza in questi anni l’ho fatta. La cosa bella è che domani a San Siro ci saranno più di 70mila spettatori, Milano risponde sempre bene alla Nazionale che poi nelle ultime gare ha fatto buone prestazioni, ed è importante“.
L’Italia scenderà in campo col 4-3-3 e ormai sembra certo che in attacco giocherà Ciro Immobile accanto a Insigne e Chiesa, la punta della Lazio sembra essere favorita su Berardi dopo la rinuncia forzata di Bernardeschi: “Immobile ha molte possibilità di partire dall’inizio contro il Portogallo. Lui gioca nel club in una maniera diversa, però una qualità ce l’ha ed è importante: fa gol. Noi stiamo cercando quelli, a volte giochi senza attaccanti e fai 2-3 reti. In area di rigore ha qualità molto importanti, lui è avvantaggiato. Non credo ci sarebbe grande differenza, abbiamo 24 ore per decidere e lo faremo domani“.
Roberto Mancini ha parlato anche dei prossimi obiettivi della nostra Nazionale: “Ci piacerebbe andare alle Final Four, ma è chiaro che nelle prime partite dovevamo cambiare e far fare esperienza a certi giocatori. Gli errori fanno parte della crescita e se non si gioca non si fa mai esperienza. La Nations League è importante, ma dobbiamo pensare alla qualificazione agli Europei del prossimo anno. Domani proveremo a vincere, giocare bene e poi quello che accadrà accadrà. Abbiamo una buona generazione di ragazzi di 18 o 19 anni che sono bravi ed è giusto che giochino. È importante conoscerli e per questo è importante convocarli. Poi ci sono i giocatori di esperienza, come Chiellini e Bonucci, che li faranno crescere. Abbiamo un buon potenziale per il futuro“.
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Foto: kivnl / Shutterstock.com