Rugby

Rugby, Italia-Georgia: cosa può accadere al ranking mondiale degli azzurri? Le ipotesi e tutte le possibili combinazioni

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Una sfida senza appello: Italia-Georgia non rappresenta soltanto un confronto diretto per il ranking mondiale di rugby (i Lelos ci precedono di pochi centesimi) ma, soprattutto, rappresenta il match contro la selezione che ci vuole sostituire nel Sei Nazioni. L’unico precedente ufficiale risale ormai a 15 anni fa: ad Asti nel 2003 vinse l’Italia per 31-22.

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In questi anni il rugby georgiano è molto cresciuto, fino ad imporsi a livello europeo al di fuori del Sei Nazioni, e soprattutto i nostri avversari di sabato prossimo appena due anni fa hanno vinto in trasferta contro Fiji e Tonga, pareggiando con Samoa, tre squadre oceaniche che tra le mura amiche sono state sempre indigeste agli azzurri.

Questi risultati hanno portato i georgiani a scalare il ranking, fino a piazzarsi davanti a noi e a pretendere di prendere il nostro posto nel più importante torneo europeo. Ecco perché a Firenze c’è in palio molto più di qualche punto nel ranking: bisogna vincere per superare i nostri avversari e dare un calcio alle loro pretese, facendo capire che il tempo del sorpasso nelle gerarchie continentali non è arrivato.

Attualmente la Georgia è 13ma con 73.13, proprio davanti agli azzurri, 14mi a 72.56: in caso di successo l’Italia scavalcherebbe i Lelos, mentre la formazione dell’Est Europa potrebbe superare anche Tonga in caso di una (malaugurata) vittoria. In caso di sconfitta invece entrambe le formazioni perderebbero una posizione in classifica (l’Italia verrebbe scavalcata dagli USA).

Giocando in casa, infatti gli azzurri si ritroverebbero a perdere 1.24 in graduatoria in caso di sconfitta con meno di 15 punti di margine, mentre perderebbero 1.86 con margine superiore. Al contrario guadagnerebbero 0.76 punti in caso di vittoria con un massimo di 15 punti e 1.14 con più di tale margine. In caso di pareggio l’Italia perderebbe 0.25.





roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola

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