Rugby
Rugby, Test Match novembre 2018: una buona Italia ci prova, la qualità dell’Australia prevale
Tanto cuore e tanta voglia, ma alla fine a carte scoperte la qualità ha prevalso. Nel secondo dei Cattolica Test Match di novembre la Nazionale italiana di rugby ci ha provato dall’inizio alla fine a mettere in difficoltà l’Australia allo Stadio Euganeo di Padova: sulle ali dell’entusiasmo dopo il successo con la Georgia, Ghiraldini e compagni (ancora assente capitan Parisse) hanno dato tutto quello che avevano ma non è bastato per evitare la sconfitta per 26-7.
La rabbia di Conor O’Shea a fine partita ha fatto però capire che l’intenzione degli azzurri era quella di tentare il tutto per tutto e provare a cercare il colpaccio: “La sfida era giocare il secondo tempo con la stessa decisione messa nel primo, ma con maggiore precisione in fase di possesso. Il match di oggi è un passo avanti per la squadra sotto molto punti di vista, soprattutto attitudinale, ma sono arrabbiato perché nel primo tempo abbiamo avuto 3-4 chance fondamentali, quella di Tebaldi in particolare era indubbiamente meta e questo avrebbe cambiato gli equilibri del match perché l’Australia aveva in quel momento molto pressione addosso. Dobbiamo certamente focalizzare il lavoro sui nostri errori, ma la strada è quella giusta”.
Gli episodi arbitrali non hanno favorito la squadra padrona di casa. Nel primo tempo, quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0, come già citato da O’Shea, uno strepitoso Tito Tebaldi è stato fermato nel momento in cui si era lanciato in meta in solitaria in mezzo ai pali. Un fischio davvero inutile, visto che la posizione del mediano di mischia della Benetton Treviso era tutt’altro che in fuorigioco. Sarebbe potuta cambiare la partita, con gli azzurri che avrebbero chiuso in vantaggio, molto probabilmente, la prima metà di gara piuttosto che in svantaggio di 14 punti.
Ovviamente gli errori azzurri ci sono stati (soprattutto in touche, davvero da dimenticare ieri, con un secondo tempo nel quale la banda tricolore non riusciva praticamente a toccare il pallone nonostante il lancio a favore), ma con un inizio diverso, molto probabilmente, non sarebbe cambiato il finale.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Alfio Guarise LPS