Salto con gli sci
Salto con gli sci, Coppa del Mondo 2018-2019: i favoriti. Kamil Stoch per il tris. Norvegesi e tedeschi d’assalto
Kamil Stoch, atto terzo? Tutto lascia pensare che il dominatore dell’ultima stagione, capace di vincere Coppa del Mondo, titolo olimpico dal trampolino grande e Tournèe dei 4 Trampolini sia il grande favorito anche per l’annata 2018-2019 che va ad iniziare proprio a casa sua, a Wisla in Polonia, e possa portare a casa la terza Coppa del Mondo che consoliderebbe la sua immagine di nuovo mito dello sport polacco.
Il salto con gli sci però vive da sempre su equilibri molto sottili e Kamil Stoch ha sicuramente speso una montagna di energie fisiche ma soprattutto psicologiche per mantenere alta la concentrazione per tutta la scorsa stagione, nella quale voleva a tutti i costi dimostrare di essere il più forte. C’è riuscito eccome e magari, nell’annata post olimpica, quella motivazione che ti porta a rischiare su ogni trampolino, a staccare con quel secondo di anticipo o ritardo a seconda delle necessità, potrebbe anche venire meno.
La storia dell’ultimo decennio di coppa del Mondo dice proprio questo. Nessun atleta è riuscito a vincere la coppa del Mondo per due anni consecutivi e solo Stoch è riuscito nell’impresa di portarla a casa due volte, a quattro anni di distanza l’una dall’altra, guarda caso nelle due stagioni olimpiche, 2014 e 2018. In coppa del Mondo negli ultimi sei anni vige la regola dell’alternanza: Austria (Schlierenzauer), Polonia (Stoch), Germania (Freund), Slovenia (Prevc), Austria (Kraft) e ancora Polonia (Stoch) e dunque seguendo la statistica potrebbe essere l’anno della Norvegia (mai vittoriosa nel decennio), formazione in grande crescita, oro olimpico a squadre a PyeongChang, capace di piazzare ben quattro atleti nei primi dieci nella passata edizione della competizione mondiale a tappe.
L’uomo di punta potrebbe essere proprio quel Robert Johansson, uscito dalla kermesse coreana a Cinque Cerchi con tre medaglie al collo, impresa fallita anche da Stoch, due di bronzo nelle gare individuali e una d’oro nella gara a squadre. L’avversario numero uno del polacco potrebbe proprio essere lui. A proposito di collezione di podi olimpici, l’altro atleta ad aver completato il tris di medaglie è stato il tedesco Andreas Wellinger, un altro che, dovesse trovare la giusta continuità (le motivazioni non mancano di certo) potrebbe dare l’assalto alla sfera di cristallo. Wellinger è campione olimpico nel trampolino corto e argento in quello lungo e nella gara a squadre: un’Olimpiade da incorniciare per lui a PyeongChang a fare da contraltare ad una stagione non straordinaria in Coppa del Mondo dove è arrivato un solo successo individuale e il sesto posto finale.
Attenzione, però, a due campioni che hanno classe da vendere, tanta voglia di riscatto per diversi motivi e non hanno mai vinto la sfera di cristallo finora. Richard Freitag era lanciatissimo nella prima parte della scorsa stagione, a tal punto da mettere in forte discussione la leadership di Stoch. Era lui, assieme al polacco, il grande favorito per la vittoria finale della Tournèe dei 4 Trampolini ma la caduta di Innsbruck gli ha tolto smalto, sicurezza e, inevitabilmente, ha condizionato tutta la sua seconda parte di stagione, Olimpiadi comprese, non impedendogli comunque di salire sul secondo gradino del podio di una coppa che, senza l’infortunio, avrebbe potuto sollevare.
Sul terzo gradino di quel podio è salito a Planica il norvegese Daniel Andre Tande, che aveva fatto ben sperare nella prima parte di stagione ma poi è mancato nella continuità di rendimento, prendendosi una parziale rivincita con l’oro a squadre di PyeongChang e con qualche podio (e una vittoria) nella parte finale della Coppa. Anche lui può dire la sua.
L’outsider di lusso si chiama Stefan Kraft, è stato l’unico austriaco competitivo della stagione peggiore del decennio (la scorsa) per quello che fu lo squadrone austriaco capace in alcune annate di dominare letteralmente la specialità da Torino 2006 in poi. E’ uno che la coppa l’ha già sollevata nel 2017, lo scorso anno è stato protagonista a singhiozzo ma se, fin da subito, riuscisse a ritrovare la brillantezza dei giorni migliori, potrebbe anche dire la sua, se non per la vittoria, quantomeno in termini di podio in Coppa, sfiorato anche lo scorso anno.
Ogni altro nome associato alla vittoria di Coppa del Mondo farebbe rima con sorpresa. La Norvegia ha altri tre assi da giocare, Fannemel, Stjernen e Forfang ma la continuità di rendimento non è il loro forte. Ognuno di loro ha caratteristiche ben precise che non permettono di poter essere competitivi su tutti i trampolini. Il ricambio generazionale in nazionali come Germania, Austria, Slovenia e, perché no, Polonia e Norvegia porterà alla ribalta nuovi nomi. Inizia un quadriennio olimpico e la speranza è che in questa stagione si mettano in luce i campioni del futuro e l’impressione è che la provenienza potrà essere quasi esclusivamente da questo lotto di nazionali.
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter