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Sci di fondo

Salto con gli sci, Coppa del Mondo 2018-2019. Le ambizioni azzurre: due generazioni a caccia del rilancio

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La stagione passata, inutile girarci attorno, è stata avara di soddisfazioni per la squadra italiana in Coppa del Mondo di salto con gli sci. Dalla stagione olimpica era lecito attendersi qualcosa in più dai quattro moschettieri che rappresentano l’Italia in coppa del Mondo e invece il solo Alex Insam, il più giovane, ha raccolto risultati interessanti, che lasciano ben sperare per il futuro, mentre Sebastian Colloredo e Davide Bresadola non sono mai riusciti ad essere protagonisti, fallendo costantemente l’appuntamento i salti di finale (solo Colloredo è riuscito una volta ad entrare fra i primi 30). Federico Cecon e Daniele Varesco vanno a completare la rosa piuttosto ristretta di una squadra che si sta lentamente ringiovanendo e che da quest’anno sarà guidata da Federico Rigoni come direttore tecnico, spalleggiato dal polacco Lukasz Kruczek, responsabile della squadra maschile.

La concorrenza è spietata, bisogna dirlo, il livello è elevatissimo ed essere competitivi è sempre più difficile per una squadra dalle potenzialità limitate come quella azzurra ma qualche potenzialità c’è e va assolutamente sfruttata per rilanciare un movimento che non è completamente fermo a livello giovanile.

Un movimento che negli ultimi anni ha espresso un talento come Alex Insam, che ha vinto un argento ai Mondiali Juniores, che probabilmente non sarà un fenomeno ma che si può prendere belle soddisfazioni nei prossimi anni, a patto di trovare la giusta continuità di rendimento e le giuste motivazioni.

Le motivazioni che non mancano di certo a Sebastian Colloredo che, a dispetto dei suoi 31 anni, ha deciso di proseguire la carriera nonostante la conclusione del quadriennio olimpico e c’è da credere che voglia viaggiare verso la sua quinta partecipazione ai Giochi. Colloredo arriva da una stagione al di sotto delle aspettative ma ha classe ed esperienza per riemergere e vivere ancora qualche annata da protagonista, andandosi a prendere magari qualche finale su trampolini prestigiosi.

Chi è atteso al ritorno su buoni livello dopo una stagione oltremodo negativa è Davide Bresadola, anche lui alla soglia dei 30 anni e, da tre stagioni, lontano dai suoi standard che gli permisero di essere il migliore degli azzurri in coppa del Mondo nel 2014 e 2015. Federico Cecon e Daniele Varesco il posto in coppa se lo dovranno conquistare a suon di risultati convincenti, magari passando per i circuiti minori e con la speranza di farsi trovare pronti all’appuntamento più importante, quello Mondiale di Seefeld dove l’Italia cercherà di schierare una squadra in qualche modo competitiva magari per provare a centrare la finale a 8 che sarebbe storica.

 





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