Salto con gli sci
Salto con gli sci, Coppa del Mondo Ruka 2018: dalla “roulette” finlandese esce Ryoyu Kobayashi, primo podio per Stoch
Il vento di Ruka favorisce un’altra prima volta. Dopo la prima vittoria di Klimov a Wisla, arriva il successo numero uno in carriera del giapponese Ryoyu Kobayashi, che aveva già dimostrato di essere in forma strepitosa a Wisla con un secondo posto e ha riconfermato di attraversare un magic moment mettendo tutti in fila nella gara di Ruka, condizionata dal vento, dai tanti rinvii e anomala perchè disputata su una sola manche.
Lo spettacolo non è mancato, soprattutto per merito di Kamil Stoch e Ryoyu Kobayashi che, pure in condizioni di vento tutt’altro che favorevoli, si sono dati battaglia a livelli stratosferici. La vittoria è andata al giapponese che è atterrato a 138.5 metri totalizzando però, tra compensazione e qualità tecnica del salto, 142 punti, mentre Kamil Stoch, pochi istanti prima, era volato fino a 140.5 metri ma fermandosi a quota 139.9.
Il salto più lungo, ma in condizioni di vento ben diverse, lo ha effettuato il redivivo Domen Prevc, restando a lungo in testa alla graduatoria con la misura di 146 metri che però non gli ha fruttato più di 133.6 punti che non gli hanno permesso di salire sul terzo gradino del podio, dove invece è approdato il polacco Piotr Zyla, anche lui protagonista nel finale di gara di un salto spettacolare a 136 metri ma con un telemark al limite della perfezione che gli ha fruttato 135 punti.
La Slovenia ha disputato una bella prova di squadra piazzando altri due atleti fra i primi dieci, il giovanissimo Zajc, settim,o e la sorpresa Lanisek, decimo. Tra coloro che escono dalla gara di oggi con il sorriso sulle labbra anche il bulgaro Zografski, che sfrutta al meglio il vento favorevole e chiude sesto, mentre sorrisi a denti stretti per la squadra tedesca, che ha il suo migliore interprete in Karl Geiger, quinto ad un solo decimo da Prevc, ma con Wellinger, nono, Eisenbichler (15mo), Leyhe (16mo) e Freitag (21mo) lontani dalle migliori posizioni.
Ancora peggio la Norvegia che si aggrappa a Johansson, ottavo ma in questa prima fase di stagione conferma di essere in grande ritardo di condizione con tutti gli altri protagonisti dell’oro olimpico di PyeongChang (Tande, Fannemel e Stjernen fuori dalla zona punti e il solo Granerud, 24mo, che si salva dal disastro) e l’Austria, il cui migliore interprete è un certo signor Gregor Schlierenzauer, 12mo, con Kraft soltanto 25mo. Male, si diceva, il trionfatore di Wisla Klimov che non riesce a veleggiare con le difficili condizioni di vento del finale di gara e chiude con un deludente 31mo posto. Non c’erano azzurri al via.
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