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Scacchi, Campionato del Mondo 2018: comincia oggi l’attesissimo match Carlsen-Caruana a Londra

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Da oggi al 28 novembre, Londra sarà il centro del mondo degli scacchi. Per la prima volta dal 1990 si sfideranno per il titolo iridato i primi due giocatori della classifica stilata mensilmente dalla FIDE: il norvegese Magnus Carlsen, incontrastato numero uno da cinque anni, e l’italo-americano Fabiano Caruana, che gli si è avvicinato tantissimo negli ultimi tempi, tanto da arrivare a soli tre punti ELO di distanza.

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Magnus Carlsen, nato il 30 novembre 1990 e Grande Maestro da quando aveva 13 anni, è il Campione del Mondo in carica: ha vinto la sua prima sfida iridata nel 2013 a Chennai, in India, contro l’eroe locale Viswanathan “Vishy” Anand, ingiustamente sottovalutato da tanti quando si tratta di elencare gli scacchisti più forti della storia. Si è poi confermato contro lo stesso Anand nel match di rivincita giocato nel 2014, a Sochi, in Russia, per poi soffrire tantissimo con uno dei maestri della tecnica difensiva, il russo Sergej Karjakin, nel 2016 a New York City: in questo caso la vittoria è arrivata solo negli spareggi a tempo veloce dell’ultimo giorno, dopo che le 12 partite regolari si erano chiuse con una vittoria per parte e 10 patte. Attualmente è suo il record di punti ELO mai fatto registrare da un essere umano: 2882, nel luglio 2014.

Fabiano Caruana, nato il 30 luglio 1992 e Grande Maestro dall’età di 15 anni, è lo sfidante: dal 2005 al 2015 ha giocato per la bandiera dell’Italia, sotto la quale è arrivato al suo massimo punteggio ELO, 2844, arrivato dopo un leggendario successo alla Sinquefield Cup di St. Louis, in cui ha fatto registrare la performance ELO più alta di sempre. Nel 2015 è tornato a giocare per la sua terra di nascita (è di Miami, sebbene possieda la doppia cittadinanza), gli Stati Uniti, e sotto questo vessillo ha saputo farsi strada nel torneo dei Candidati, che lo ha visto vincitore con 9 punti sull’azero Shakhriyar Mamedyarov e sul già citato Karjakin, finiti a quota 8, e dunque destinatario del ruolo di avversario del Campione del Mondo in carica.

Il primo Campionato del Mondo ufficiale è stato tenuto nel lontano 1886 ed è stato vinto dall’austriaco nativo di Praga, poi diventato americano, Wilhelm Steinitz, ritenuto con ragione il padre degli scacchi moderni per via dei suoi contributi al gioco posizionale. Il tedesco Emanuel Lasker gli ha strappato il titolo nel 1894 e lo ha mantenuto per 27 lunghi anni, fino all’avvento del cubano Josè Raul Capablanca, nuovo padrone degli scacchi dal 1921 fino al 1927, quando è stato sconfitto da Alexander Alekhine. Il russo poi diventato francese ha mantenuto il titolo fino al 1946, con l’eccezione del 1935, in cui è stato battuto dall’olandese (e futuro presidente FIDE) Max Euwe, a sua volta superato dal precedente detentore due anni dopo.

A causa della morte di Alekhine nel 1946, è stato istituito un torneo iridato a cinque nel 1948, il primo organizzato dalla FIDE, in cui è emerso vincitore Mikhail Botvinnik, iniziatore di una lunga serie di Campioni del Mondo sovietici: per iniziare, il nativo dell’odierna città russa di Repino ha ceduto due volte il titolo, a Vasily Smyslov nel 1957 e alla breve, ma fulgida stella di Mikhail Tal nel 1960, per poi riprenderselo nei match di rivincita. Ha ceduto definitivamente la corona a Tigran Petrosian nel 1963; quest’ultimo è stato a sua volta battuto da Boris Spassky, che più tardi è diventato cittadino francese, nel 1969.

Dall’altra parte del mondo, negli Stati Uniti, è arrivato il talento di Bobby Fischer, che ha travolto tutto e tutti nel triennio 1970-1972, vincendo quello definito dalla stampa dell’epoca come “il match del secolo” contro Spassky. Fischer non ha poi disputato il match contro Anatoly Karpov, diventato Campione del Mondo a forfait nel 1975. Karpov ha difeso con successo il titolo in due roventi match contro Viktor Korchnoi, prima apolide perché scappato dall’URSS e poi svizzero, nel 1978 e 1981 (match svolto a Merano), mentre nel 1984-1985 si è verificato l’unico caso di match interrotto, il primo della sua serie contro Garry Kasparov, al termine di una maratona di 48 partite in cui nessuno è stato in grado di raggiungere le 6 vittorie che venivano richieste all’epoca. Kasparov ha poi strappato il titolo a Karpov nel 1985 e lo ha poi battuto in tre ulteriori match nel 1986, 1987 e 1990.

A questo punto si è verificato uno strappo tra Kasparov e la FIDE, al culmine di rapporti mai idilliaci (eufemismo), cosicché si sono avuti, per 13 anni, due Campioni del Mondo: uno della Professional Chess Association (PCA) fondata dal russo, l’altro della FIDE, che per un periodo ha creato un esecrabile tabellone a eliminazione diretta da svolgersi in un mese, tolto di mezzo piuttosto in fretta. I campioni della PCA sono stati Kasparov dal 1993 al 2000 e Vladimir Kramnik dal 2000 al 2006, mentre quelli della FIDE si sono chiamati Karpov fino al 1998, il russo Alexander Khalifman nel 1999, Vishy Anand nel 2000, l’ucraino Ruslan Ponomariov nel 2002 e l’uzbeko Rustam Kasimdzhanov nel 2004, prima della decisione della Federazione di varare un torneo a otto con vincitore il bulgaro Veselin Topalov, nome certamente più forte rispetto al suo predecessore.

Nel 2006 il titolo mondiale è stato riunificato con un match Kramnik-Topalov, vinto dal russo; l’anno dopo si è svolto un torneo a otto che ha riportato Anand sul tetto del mondo fino al 2013, quando è cominciato il regno di Carlsen, che ad oggi è il sedicesimo Campione del Mondo, per dirla all’inglese, “undisputed“.

Le regole del match Carlsen-Caruana sono queste: si gioca al meglio delle 12 partite, secondo una scansione temporale che prevede un giorno di riposo ogni due di gara. Fanno eccezione l’undicesima e la dodicesima sfida, in mezzo alle quali c’è un ulteriore dì d’intervallo. E’ stato stabilito che Caruana esordirà giocando con il Bianco, che dunque sarà il suo colore nelle partite dispari, mentre Carlsen lo avrà in quelle pari. Il tempo di riflessione è fissato in 100 minuti a testa per le prime 40 mosse, 50 per le successive 20 e 15 per finire, sempre con incremento di 30 secondi per tratto. Non è possibile accordarsi per la patta prima della trentesima mossa.

Se, dopo le prime 12 partite, dovesse persistere la parità, il 28 novembre si disputeranno quattro partite di spareggio a cadenza cosiddetta “rapid“: 25 minuti a testa con incremento di 10 secondi a mossa. Se vi fosse ancora una situazione di ugual punteggio, si farà ricorso a un massimo di cinque mini-match di due partite a cadenza lampo (nella dicitura inglese “blitz“, 5 minuti per giocatore con 3 secondi di incremento), corrispondente a dieci eventuali partite totali. Nel caso in cui vi sia ancora parità, si disputerà un’unica, ultima partita: l’Armageddon, che consiste nella situazione in cui il Bianco gioca con 5 minuti e il Nero con 4, con 3 secondi di incremento a partire dal 61° tratto. Il Nero, in questo meccanismo, è dichiarato vincitore in caso di partita patta.

Si segnala, infine, un’interessante iniziativa della Società Scacchistica Milanese in collaborazione con la società “Amici degli scacchi”: insieme, hanno organizzato tre giornate di commento delle sfide del match iridato alla Palazzina Appiani. Gli appuntamenti, a ingresso libero, si terranno dalle ore 15:30 fino alle 20, e si terranno in corrispondenza della quarta, dell’ottava e della decima partita, e cioè il 13, il 19 e il 22 novembre.

Queste le date esatte del match Carlsen-Caruana (le partite iniziano tutte alle ore 16 italiane, le 15 di Londra):
9 novembre – prima partita
10 novembre – seconda partita
12 novembre – terza partita
13 novembre – quarta partita
15 novembre – quinta partita
16 novembre – sesta partita
18 novembre – settima partita
19 novembre – ottava partita
21 novembre – nona partita
22 novembre – decima partita
24 novembre – undicesima partita
26 novembre – dodicesima partita





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