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Scacchi, Mondiale 2018: agli spareggi come due anni fa. Carlsen e Caruana, un mercoledì per prendersi tutto

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Non s’è ancora spenta l’eco della patta che ha concluso la parte a cadenza classica del match tra Magnus Carlsen e Fabiano Caruana, che si avvicina sempre di più il momento in cui verrà assegnato, una volta per tutte, il titolo di Campione del Mondo di scacchi in questo 2018.

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Domani, alle ore 16, l’intero mondo degli scacchi avrà gli occhi puntati su Londra per sapere se avremo lo stesso Campione del Mondo che è in carica dal 2013 oppure se ce ne sarà uno nuovo, il diciassettesimo a titoli unificati. La sequenza delle partite prevede quattro incontri rapid (25 minuti a testa più 10 secondi di incremento a mossa), poi eventualmente fino a cinque coppie di incontri lampo/blitz (5 minuti a testa più 3 secondi di incremento a mossa), infine, pur se è quasi impossibile che ci si arrivi, l’Armageddon (5 minuti al Bianco, 4 al Nero, niente incrementi per 60 mosse, 3 secondi a testa a partire dalla numero 61, il Nero vince anche con la patta).

A partire con il Bianco, nella prima partita rapid, sarà Carlsen. Il norvegese, nella sua personale storia di spareggi nelle più disparate manifestazioni, è uscito vincitore da questo genere di situazione per nove volte su nove. La più famosa di queste, ovviamente, risale a due anni fa, quando il russo Sergey Karjakin, dopo due patte nelle prime due partite a tempo veloce, non poté nulla nella terza e nella quarta. Stavolta, però, il gioco di Carlsen non è stato altrettanto brillante (va ricordato, infatti, che Karjakin in quel match eresse un muro difensivo di livello altissimo). Come in molti hanno avuto modo di sottolineare e ancor più rimarcare dopo l’episodio di ieri, Caruana in più occasioni ha dimostrato di aver preparato meglio la fase di apertura e, più in generale, tutta una serie di piccoli dettagli, pur non avendo ancora conquistato alcun punto (l’italoamericano, lo ricordiamo, non batte il norvegese dal 2015). In generale, sembra più in forma ed in grado di rendere la vita complicata al Campione del Mondo sul suo terreno, quello delle partite di gioco veloce. Non va dimenticato, dopotutto, che lo stesso nativo di Miami, per un breve periodo, è stato numero uno del mondo della classifica rapid, prima che Carlsen iniziasse a comandare sia quel ranking che l’omologo riguardante il gioco lampo.

La cosa sicura di questi spareggi è che vedranno una battaglia molto aspra sulla scacchiera, ma anche molti errori in più e un grande aumento delle situazioni di ristrettezza di tempo (lo zeitnot, per usare un termine tedesco tra i più conosciuti negli scacchi, assieme a zugzwang, che è una sequenza completamente forzata di mosse che porta uno dei due giocatori a essere inevitabilmente sconfitto). Sarà ancora più chiaro il senso di ciò che sono gli scacchi, prima di ogni altra cosa: una battaglia di menti. E l’ultimo a sottolinearlo non è stato uno qualsiasi, ma Garry Kasparov, che per oltre venticinque anni ha fatto fuoco e fiamme sulle 64 case.





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