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Scacchi, Mondiale 2018: dalla quinta del match Carlsen-Caruana spunti di gioco tagliente

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Una patta diversa. La quinta partita del match Carlsen-Caruana ha portato in dote questo al mondo degli scacchi. Una specie di risveglio, dopo due partite che hanno offerto davvero poco materiale interessante. Il merito va in buona parte all’italoamericano, che tirato fuori una linea particolarmente tagliente della Difesa Siciliana.

Proprio quest’apertura sembra essere diventata una sorta di pallino del norvegese con il Nero: nella prima partita ha seriamente messo in difficoltà Caruana, nella terza non gli ha fatto niente, nella quinta si è dovuto sforzare per non rischiare già in apertura. Vediamo cos’è successo nelle prime venti mosse del quinto incontro.

1. e4 c5 2. Cf3 Cc6 3. Ab5 g6

La variante Rossolimo della Siciliana. Può essere che Carlsen l’abbandoni quando tornerà ad avere il Nero, o che Caruana non giochi 1. e4, ma per adesso sempre là si va a parare quando l’italoamericano ha il Bianco.

4. O-O Ag7

Caruana cambia strada rispetto a prima e terza partita.

5. Te1 e5 6. b4

Ph. Federico Rossini

Da questa mossa s’è compreso che a Caruana non interessava giocare un’altra posizione piatta: il sacrificio di pedone (che poi non è un sacrificio, visto che bene o male poi il pedone si recupera) è un’idea conosciuta, ma quasi mai rischiata a questo livello. L’idea è di sfruttare il leggero ritardo di sviluppo dei pezzi del Nero per creare una posizione con buone prospettive sul centro della scacchiera.

6… Cxd4

L’alternativa è cxb4; questa, però, nello spirito della variante sembra la migliore.

7. Ab2 a6 8. a3 axb5 9. axb5 Txa1 10. Axa1

Ph. Federico Rossini

Il Bianco in questa posizione sta un pochino meglio, dal momento che mette molta pressione sul centro della scacchiera e il Nero non ha possibilità di arrocco immediate (in seguito vi rinuncerà del tutto).

10… d6 11. bxc5 Ce7 12. De2 c4 13. Dc4 Da5

Ph. Federico Rossini

Da questo momento in avanti, il gioco prende una piega quasi sempre forzata: quasi a ogni tratto c’è una sola scelta forte disponibile, col rischio, a ogni errore, di finire in un grave svantaggio. Carlsen ha ponderato bene lo spostamento della donna, che obbliga il Bianco a creare egli stesso delle minacce: 14. Ab2 non va bene perché perde un pedone e, a questi livelli, forse anche la partita.

14. cxd6 Ae6 15. Dc7 Dxc7 16. dxc7 Cc6

Carlsen blocca i collegamenti verso il pedone bianco in settima traversa, la cui promozione a qualsivoglia pezzo (che non per forza dev’essere la donna) sarebbe comunque un miraggio fin quando l’alfiere occupante le case chiare del Nero si trova nella partita. Il norvegese, con questa corretta sequenza di mosse forzate, ha dato prova di saper tenere perfettamente sotto controllo i nervi.

17. c3 Rd7 18. cxb4 Ta8

A questo punto, Caruana si è fermato a pensare per mezz’ora, vedendo che il suo piano non ha portato ad un chiaro vantaggio del Bianco.

19. Ac3 Rxc7 20. d3

Ph. Federico Rossini

Posizione piuttosto critica. L’intenzione è di liberare il cavallo, che è fin dall’inizio bloccato in b1 per la presenza di pezzi bianchi altrove e della torre nera sulla colonna a. Il difetto di questa mossa è legato a una certa lentezza e soprattutto al fatto che consente una replica forte al Nero, col pedone in b5, che però non vede (o più semplicemente il suo piano è un altro).

20… Rb6

Ph. Federico Rossini

Anche in quest’occasione, col re nero che va a dare la caccia al pedone b, la partita prende a seguire una linea quasi del tutto obbligatoria, che porta a una rapida uscita di scena di molti pezzi tramite scambi e infine alla patta. Questa volta, però, ci si è divertiti di più e va dato atto a Caruana di aver cercato una via per il vantaggio, a Carlsen di aver giocato con precisione quando è stato necessario: c’è da scommettere che nella sesta partita questa fiammella si trasformerà in un fuoco che potrebbe portare alla prima vittoria dell’uno o dell’altro.





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