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Scacchi, Mondiale 2018: il trionfo di Magnus Carlsen, il crollo di Fabiano Caruana e l’infinita discussione sugli spareggi

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6-6 nelle partite a cadenza classica, 3-0 in quelle rapid. Il verdetto del match per il titolo mondiale tra Magnus Carlsen e Fabiano Caruana, alla fine, ha premiato il norvegese, per la terza volta capace di difendere un titolo e per la quarta vincitore di una sfida che mette in palio il massimo alloro degli scacchi.

Sono stati tre i momenti chiave degli spareggi di ieri:

Ph. Federico Rossini

Questa posizione si è verificata dopo 34. Rf1 di Caruana. Il norvegese si era divorato un chiaro vantaggio dopo aver scambiato quasi tutti i pezzi, lasciando possibilità di manovra a Caruana, se non per un controgioco, quantomeno per pattare. Tuttavia, qui sono entrati in gioco tre fattori: il tempo, che iniziava a scarseggiare assai per entrambi e la difficoltà estrema dei finali di torre, forse i più difficili da padroneggiare a tutti i livelli, dai principianti ai Grandi Maestri. In questo caso il compito di Caruana era di lasciare il re bianco fuori dal gioco, senza poterlo collegare con gli altri pedoni. Invece, contando di recuperarne uno, ha giocato 34… Tc3, esponendosi al rientro del re bianco nel gioco attivo. Il seguito: 35. Rg2 Txa3 36. Txc4 Re5 37. Tc7 Rxe4. Questa mossa causa la sconfitta, ma è diretta conseguenza della mancanza di tempo: Ta2+, la mossa che l’avrebbe salvato, non era visibile con pochi secondi sull’orologio. Una ventina di mosse dopo il Nero ha abbandonato.

Ph. Federico Rossini

Qui siamo nella seconda partita rapid: l’ultima mossa è 20… Df5 di Carlsen. A questo punto Caruana, dovendo attaccare per pareggiare i conti (anche se aveva ancora margine, con due partite di tempo), ha deciso di spingere subito di pedone con 21. c5, una mossa risultata troppo avventata, anche perché il Bianco si ritrova presto sotto tiro dopo 21… O-O 22. c6 (che giustifica c5) bxc6 23. dxc6 Tfc8 24. Dc4 Ad8 25. Cd5 e4. Fin qui il Nero ha preparato il controgioco al centro, con il cavallo g6, che fino a poche mosse prima era chiuso in qualsiasi modo possibile e immaginabile. A questo punto è arrivata 26. c7: l’errore decisivo. 26… Axc7 27. Cxc7 Ce5 28. Cd5 Rh7 e il Bianco ha abbandonato, non potendo evitare la perdita di altro materiale entro breve.

Ph. Federico Rossini

Terza partita, con Caruana obbligato a vincere per poter andare alla quarta. La posizione è del tutto patta, ma all’italoamericano serviva una vittoria. Dopo 41. b4 di Carlsen (la mossa che ha generato questa posizione), Caruana ha risposto con 41… Cg5, intendendo spingere il pedone f. Si è trattato di una mossa disperata, che ha spinto in leggero svantaggio il Nero. 42. c5 Df6 43. c6 Ce6. Il Nero, qui, ha perso il controllo sul pedone c e con esso anche la partita, perché quel pedone, nel giro di sette mosse, verrà promosso a donna sull’ultima traversa.

Qualche considerazione finale va fatta: Magnus Carlsen è semplicemente il più forte giocatore del mondo quando si tratta di giocare velocemente, perché riesce a calcolare con più rapidità di altri le varianti migliori in una determinata posizione. Sono in pochissimi quelli che possono dire di tenergli testa, e Caruana, che è fuori dai primi 10 al mondo nel gioco blitz e uscirà dalla top ten nella prossima lista FIDE rapid, dove Carlsen supererà quota 2900 punti ELO. Siccome le partite a cadenza classica sono terminate sul 6-6, resta invece aperta la partita per il primo posto standard, con il norvegese e l’italoamericano rispettivamente a quota 2835 e 2832 punti ELO: all’atto pratico, il duello per la vetta del ranking mondiale continua.

Resta, infine, il nodo relativo al modo in cui si decide il Campione del Mondo: a molti non è andato giù il fatto che il match mondiale possa decidersi con delle partite rapid, che hanno già un loro separato torneo iridato (così come le partite blitz). Molte soluzioni sono state suggerite a qualunque latitudine, ma finché la FIDE deciderà che questo format, con 12 partite a tempo classico e poi svariate a tempo veloce in un giorno, è l’ideale per il Campionato del Mondo, tale rimarrà. Per il momento, l’unica cosa certa è che, se non ci saranno scossoni, l’appuntamento con il prossimo match mondiale è fissato tra due anni.





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