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Scherma: ultimatum della Federazione ad Arianna Errigo sull’arma a cui dedicarsi in prospettiva olimpica

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Arianna Errigo e la Federscherma ai ferri corti? Sembrerebbe di sì. Come riporta la Gazzetta dello Sport la schermitrice italiana avrebbe ricevuto un vero e proprio ultimatum dalla Federazione nostrana relativamente all’arma a cui dedicarsi in vista della qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. In sostanza “l’invito” è quello di scegliere.

L’azzurra però non demorde e continua avanti per la sua strada, cioè quella di puntare sul fioretto e anche sulla sciabola ed essere l’unica a vincere due medaglie a Cinque Cerchi in due armi diverse: “Da mesi cercano di farmi desistere, ma io continuo con il mio progetto“, le parole dell’Errigo che giovedì partirà per Orleans dove nel weekend si terrà la prima prova di Coppa del Mondo di sciabola.

 

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Buzzi / Federscherma

7 Commenti

1 Commento

  1. andlau12

    7 Novembre 2018 at 13:07

    Sono 2 anni che Arianna si dedica al suo sogno. Anni di buoni risultati, ma che a oggi non sono bastati per diventare titolare della squadra di sciabola, e nel fioretto non abbiamo più visto la dominatrice delle precedenti edizioni. Senza il suo apporto l’Italia ha perso una finale iridata contro gli USA che avrebbe dovuto essere una passeggiata. Quest’anno è ripartito con la Errigo che salta i collegiali e le prove italiane. Secondo qualcuno la Federscherma dovrebbe lasciar libera l’atleta di decidere senza dover rendere conto a nessuno? Non siamo davanti a una tennista che si mantiene con sponsor e premi, qualunque schermitore è “dipendente” statale!

    • Luca46

      7 Novembre 2018 at 18:27

      Consentimi di dissentire. Concordo con quanto detto da bertie1966. Non stiamo parlando di una novizia quindi ritengo non sia obbligata a partecipare alle prove italiane. Stiamo parlando di un’atleta, una campionessa, che sa benissimo cosa c’è da fare. Poi se i risultati non verranno sarà lei a pagare sulla propria pelle. Non mi sembra poi che i risultati siano così nefasti da addurli necessariamente all’impegno sulla nuova arma. Oltretutto credo che possa essere un interessante sperimentazione. Credo oltretutto che il vivaio del fioretto sia tale da non risentire in maniera pesante della assenza della Errigo.

      • andlau12

        8 Novembre 2018 at 13:17

        I risultati sono ottimi per uno schermitore normale, scarsi per il più grande fenomeno apparso dopo la Vezzali. E sono frutto della scelta di operare di testa propria senza alcun apporto da parte dei tecnici federali. Raduni e gare saltati (e non solo quelle italiane), programmazione casuale, la scelta di un tecnico (il suo fidanzato, maestro da pochissimo) che non può avere l’esperienza di gestire la più grande fiorettista dell’ultimo decennio. Nessuno la sta obbligando a fare nulla se non di operare una scelta, cosa peraltro normale visto che anche al talentuosissimo Di Veroli è stata imposta (non fatta scegliere) la spada nonostante lui sia anche Campione Italiano di fioretto Under 17.

  2. bertie1966

    7 Novembre 2018 at 10:57

    tra l’altro aldilà di tutto credo ci sia anche una componente psicologica per una persona che ha passato un quadriennio in cui è stata di gran lunga la migliore fiorettista del mondo e si è poi trovata estromessa nella gara più importante del quadrienno in 10 minuti dal contesto olimpico (anche perchè per una logica cretina non esisteva la prova a squadre a Rio 2016..). Credo che, a seguito di un evento del genere, riaffrontare un’altra gara secca dopo altri 4 anni di attesa possa essere gestibile meglio a livello psicologico se si sa che non è la tua unica chance, ma se va male ti puoi sempre rifare in un’altra arma, oltre che naturalmente nelle prove a squadre. Poi, per carità, che sia in grado di dimostrarsi superiore (perchè pari ovviamente non basta..) alle altre 4 sciabolatrici attualmente usate per la prova a squadre, è ancora tutto da vedere e da dimostrare, però credo che sia assolutamente un suo diritto provarci. Non credo sia un problema nè di stanchezza fisica, nè di desuetudine ai gesti cambiando l’arma…se tutto questo a gioco lungo le può dare più motivazioni e più stabilità emotiva fa bene ad investirci sopra.

  3. Luca46

    6 Novembre 2018 at 23:07

    Ogni atleta deve avere il diritto di cimentarsi in qualsiasi disciplina. È solo l’atleta che deve decidere. Vanno bene i consigli ma non oltre. Vista la determinazione con cui Arianna porta avanti questo sogno dovrebbe al contrario essere incoraggiata e sostenuta. Potrebbe essere una sperimentazione che magari può far trarre indicazioni interessanti a livello tecnico.

  4. bertie1966

    6 Novembre 2018 at 14:06

    Bah..io mi domando se qualcuno si permetterebbe di dire a Paltrinieri nel nuoto di scegliere tra le acque libere ed il nuoto in vasca…certo non tutti posso essere contenti della scelta fatta da Arianna (ed immagino in particolare l’entourage della sciabola femminile..), però non capisco come ci si possa permettere di dare questo genere di diktat..alla fin fine è anche un modo di mettersi in gioco e trovare maggiori motivazioni nella sua attività sportiva..chi ha il diritto di giudicarla e imporle qualcosa?

    • Fabio90

      6 Novembre 2018 at 18:05

      Credo non vogliano rischiare di avere una campionessa ad un buon livello in entrambe le gare, quando potrebbero averla eccellere in una con la dovuta preparazione.
      Io infatti credo che viste le ultime prestazioni è meglio che la Errigo si concentri sul fioretto e si riprenda altrimenti rischia molto; poi se fa tutto questo perchè il motivo del suo calo è dovuto alla mancanza di stimoli, allora ovviamente il discorso cambia ed è giusto che faccia ciò che serva per ritrovarli.

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