Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo 2018-2019: Italia e l’atavico problema dello slalom femminile. Le nuove giovani su cui investire

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La Coppa del Mondo di sci alpino riparte da Levi, dove sabato è in programma il primo slalom femminile dell’anno. Una specialità nella quale l’Italia fatica ormai da molte stagioni ad essere un minimo competitiva (l’ultima vittoria risale al 2007 e l’ultimo podio al 2011). Una crisi quella nei “rapid gates” che non sembra davvero trovare la parola fine per la squadra azzurra e dove anche il ricambio generazione tarda assolutamente ad arrivare.

Chiara Costazza ed Irene Curtoni sono ormai le veterane dello slalom. Entrambe sono dentro il primo gruppo, essendo rispettivamente quattordicesima e quindicesima nella startlist di Coppa, ma i risultati continuano ad essere troppo altalenanti. Sia Costazza che Curtoni alternano una manche buona ad una piena di errori, con un piazzamento all’interno della Top Ten che viene quasi festeggiato come un grande risultato.

Federica Brignone non sarà presente a Levi, anche se negli ultimi anni la valdostana ha comunque mostrato dei margini di crescita. Anche lei ha faticato a mettere insieme due manche e forse le migliori cose tra i pali stretti si sono viste in combinata. Federica comunque ha preferito dedicarsi maggiormente ad altre specialità, ma sicuramente tornerà in slalom, anche perchè può conquistare punti importanti per la classifica generale di Coppa del Mondo.

Chi, invece, a Levi scatterà dal cancelletto di partenza è Marta Bassino. La piemontese deve ancora trovare il feeling giusto con lo slalom, visto che è una specialità nella quale non è mai riuscita a qualificarsi per la seconda manche. In Finlandia, Bassino gareggerà per l’ottava volta in carriera tra i pali stretti in Coppa del Mondo ed è assolutamente arrivato il momento di provare ad ottenere qualche risultato, almeno provare ad entrare tra le prime trenta del mondo.

Roberta Midali e Martina Peterlini saranno in gara sabato. Insieme a Vivien Insam rappresentano un terzetto di giovani azzurre sul quale provare a ricostruire l’intero settore dello slalom. Serve assolutamente una rapida crescita di queste ragazze, a partire anche dalle gare di Coppa Europa e poi successivamente in quelle di Coppa del Mondo. C’è bisogno di tanto lavoro e probabilmente bisognerà aspettare ancora molto tempo per vedere i primi frutti.

 





 

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Foto: Pier Colombo

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