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Sci Alpino
Sci alpino, Coppa del Mondo 2018-2019: lo slalom azzurro conferma a Levi tutti i suoi problemi
Il weekend appena trascorso di Levi ha confermato un grande problema dello sci italiano: lo slalom. Una disciplina in cui l’Italia fatica davvero ad essere competitiva e le due gare sul tracciato finlandese hanno solo evidenziato ulteriormente tutto quello che non funziona sia con le donne che con gli uomini.
Il miglior piazzamento è stato il diciassettesimo posto di Stefano Gross ed in entrambe le gare sono stati solo due i rappresentanti del Bel Paese a qualificarsi per la seconda manche. In campo maschile oltre a Gross, si è visto un buon Simon Maurberger, che per la prima volta in carriera ha ottenuto punti in Coppa del Mondo in slalom, chiudendo in ventiduesima posizione. Tra le donne, invece, Chiara Costazza si è classifica diciottesima, appena davanti alla compagna di squadra Irene Curtoni.
Uomini e donne hanno faticato terribilmente sui piani, da sempre un punto debole degli slalomisti azzurri. Gross ha perso tantissimo nella prima parte del tracciato sia nella prima che nella seconda manche (inoltre ha commesso errori anche sul muro), Moelgg ha addirittura inforcato dopo il primo intermedio, ma anche Curtoni e Costazza sono andate praticamente in fotocopia, accumulando già un ritardo molto pesante dopo pochi secondi di gara (eppure si partita con la partenza abbassata).
Quello che preoccupa maggiormente è la totale assenza dei giovani. Tranne Maurberger (23 anni), gli altri non sono riusciti ancora una volta a qualificarsi per la seconda manche. Soprattutto in campo maschile il tracciato aveva tenuto abbastanza bene e ci sono stati inserimenti con pettorali molto alti, segnale di come il tempo si poteva comunque realizzare. Più difficile tra le donne, con la pista che è andata a deteriorarsi con il tempo, ma comunque le azzurre sono state lontane dall’avvicinare la trentesima posizione.
Segnali di ripresa non sembrano esserci all’orizzonte ed il grande pericolo è quello che in slalom l’Italia sia ormai davvero distante dalle nazioni di vertice della specialità. Nel resto d’Europa e anche del mondo c’è comunque fermento, mentre in Italia finora c’è uno stallo che preoccupa molto e dal quale pare impossibile uscirne in fretta.
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foto: Goran Jakus/ Shutterstock.com