Sci Alpino

Sci alpino, Discesa Beaver Creek 2018: apoteosi di Beat Feuz, battuti Caviezel e Svindal. Azzurri nelle retrovie

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Beat Feuz ha vinto la discesa libera di Beaver Creek, prova valida per la Coppa del Mondo 2018-2019 di sci alpino. Sulla mitica Birds of Pray, con partenza abbassata al Brink a causa delle avverse condizioni meteo (è nevicato in maniera copiosa anche per larghi tratti della gara), lo svizzero ha trionfato con il tempo di 1:13.59: il detentore della Sfera di Cristallo di specialità, bronzo alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018, ha così messo il primo sigillo stagionale tornando al successo dopo dieci mesi dall’affermazione di Garmisch-Partenkirchen. Il 31enne è stato accorto nella prima parte del tracciato molto tecnica, poi si è superato nella parte di scorrimento ed è riuscito a festeggiare con pieno merito. Doppietta elvetica perché alle spalle di Feuz si piazza l’ottimo Mauro Caviezel, attardato di appena sette centesimi: il 30enne nativo di Tomils è riuscito a salire sul podio per la terza volta in carriera e spera di trovare la giusta continuità in questa stagione.


Classifica cortissima perché al terzo posto si piazza il maestro norvegese Aksel Lund Svindal: il Campione Olimpico accusa appena otto centesimi di ritardo e deve rinviare l’appuntamento con il successo, confermando comunque la sua immortalità a quasi 36 anni (li compirà a Santo Stefano). Lo scandinavo è stato impeccabile nella parte alta del tracciato ma poi ha lasciato qualcosa sul piatto nel finale e si è dovuto accontentare. Ai piedi del podio la coppia francese composta da Adrien Theaux (a 0.21) e Johan Clarey, attardato di 26 centesimi proprio come l’austriaco Vincent Kriechmayr. La gara è stata ferma per circa un quarto d’ora a causa della caduta del tedesco Thomas Dressen, finito nelle reti ma fortunatamente non sembra nulla di grave. Settimo l’austriaco Hannes Reichelt (a 0.45), ottavo l’altro austriaco Christian Walder sceso col pettorale 44 (a 0.54), noni gli statunitensi Steven Nyman e Bryce Bennett (a 0.56), undicesimo lo svizzero Carlo Janka (a 0.61).

Prova sottotono per gli italiani: Dominik Paris ha concluso in dodicesima posizione (a 0.77 dal leader), dopo un buon primo intermedio ha commesso diverse sbavature che gli hanno impedito di ripetere il podio di Lake Louise, un po’ lo stesso film di Christof Innerhofer che si è fermato in 23esima posizione a (1.02). Peter Fill è caduto nel finale (era già notevolmente attardato), fortunatamente dovrebbe trattarsi soltanto di una botta. Emanuele Buzzi ha ben figurato nella prima metà di gara, poi ha commesso un piccolo errore su un salto e ha chiuso in 22esima posizione a 1.01. Difficoltà importanti per l’austriaco Matthias Mayer sceso col pettorale 1 (15esimo a 0.91), per l’austriaco Max Franz (13esimo a 0.90) e per il norvegese Kjetil Jansrud (17esimo a 0.93). Matteo Marsaglia 29esimo a 1.16, Mattia Casse e Werner Heel oltre la 50esima piazza a 2.27 e 2.30 secondi di ritardo.

 





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Foto:  Mitch Gunn / Shutterstock.com

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