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Sci Alpino

Sci alpino, Sofia Goggia si racconta: “L’infortunio, il rientro, gli obiettivi, la nuova visione”

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Sofia Goggia è ancora alle prese con la doppia frattura al malleolo esterno della caviglia destra, un infortunio patito lo scorso 19 ottobre in allenamento a Hintertux e che la costringerà a saltare la prima parte della stagione. La Campionessa Olimpica di discesa ha tolto le stampelle soltanto per qualche istante per scattare una fotografia da pubblicare sui social network e poi si è raccontata in un’intervista rilasciata a Tuttosport: “Sono molto positiva e voglio avere fede e fiducia in ciò che la vita mi propone. Non posso ancora caricare, ma la frattura si sta saldando e presto camminerò. Il ritorno in pista? Spero a Cortina (dunque a metà gennaio, ndr). Lunedì farò una visita di controllo a Milano“.

La vincitrice della Sfera di Cristallo di discesa libera sembra essere particolarmente tranquilla: “Sono tranquilla perché gli intoppi succedono e perché prima dell’incidente ho avuto un’estate tranquilla e ho lavorato bene. Rispetto all’anno prima, quando correvo da una parte all’altra senza neppure capire il vortice nel quale ero finita, questa volta ero più preparata e ho gestito meglio il dopo Olimpiade. Era un vortice più esterno perché tutti intorno mi dicevano che ripetersi sarebbe stato molto difficile e che c’erano le Olimpiadi. Vero, ero passata da zero a tredici podi, con la medaglia in gigante ai Mondiali, ma a questi discorsi non ci stavo. La scorsa stagione per me è stata una grande conferma e la cosa mi ha tranquillizzata. Diciamo così, mentalmente è stato un grande allenamento“.


La 26enne (spegne le candeline proprio oggi) parla anche del suo rapporto con la pressione:Io alla pressione, indipendentemente da dove arrivi, penso di essere molto allenata. In testa ho solo l’idea di continuare il mio percorso, cercando di diventare una sciatrice più completa, di migliorare dove posso, soprattutto di diventare un arciere che sa dove scagliare la sua freccia. Con questo so che tutti si aspettano grandi cose da me. Sono la prima che quotidianamente ondeggia tra il vivere bene, dicendomi “cavolo, ho fatto una gran bella cosa”, e l’andare a letto angosciata chiedendomi se saprò ancora farla. Sono un pendolo di tensione continua, ma diciamo così: finché c’è movimento c’è vita“.

La bergamasca evidenzia anche i suoi punti deboli e dove vorrebbe migliorare: “Come sciatrice vorrei riuscire a rendermi sempre più efficace nel raccogliere la mia semina, perché nonostante i risultati delle ultime due stagioni di raccolto ne ho buttato via tanto. Come persona, a volte sono un pochino egoista e tendo a escludere gli altri. Non per mio volere, anzi. Solo che a volte sono talmente incentrata su ciò che voglio fare io che mi muovo con in testa solo quell’obiettivo, dimenticandomi del contesto nel quale mi muovo. Mettiamola così: sono un elefante che si muove nella cristalleria degli affetti“.

Sofia parla poi dei suoi obiettivi per il prossimo anno: “L’infortunio ha inevitabilmente modificato un po’ gli obiettivi, ma la sostanza non cambia: vorrei alzarmi tutti i giorni con la voglia di essere la migliore Sofia possibile e di sciare forte e di provare a spingermi veramente verso il limite, senza però oltrepassarlo. A volte ho rischiato, come a Cortina quando sono caduta rischiando davvero di farmi male. Ma dico: benedetto quel giorno, perché mi ha fatto capire tante cose di me e mi ha fatto smussare degli spigoli. Sono convinta che il percorso verso l’oro in Corea dovesse passare anche da quella tappa. Comunque errori del genere, che più che sciistici sono mentali, non li farò più con quella sfacciataggine“.

La discesista si sofferma sulla preparazione di quest’anno: “Ho lavorato di più sul gigante. Negli ultimi giorni, prima di farmi male, non ero ancora velocissima, ma tecnicamente molto più solida. Sono convinta che tutto il lavoro che ho fatto quest’estate su questa specialità verrà fuori e servirà per la velocità. E senza sci ho lavorato su una cosa completamente nuova: ho lavorato sulla visione. Noi abbiamo quella periferica e quella di figura, quest’ultima è l’obiettivo, la visione periferica è lo sfondo, tutto ciò che sta attorno a quell’obiettivo e ho capito che dovevo ampliarla perché la prestazione dipende anche da come hai il focus“.

Come sta l’Italia dello sci alpino senza Sofia Goggia?: “Abbiamo diverse frecce nel nostro arco. In gigante Federica è fortissima, lei è il gigante: fa delle curve strepitose, ha un talento tale che le basta fare le giornate giuste e arrivare al cancelletto con la giusta convinzione che fa quello che vuole. Ma vedo bene anche la Bassino, sono tutte agguerrite con la voglia di andare forte“.

 





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Foto: Pier Colombo

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