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Tennis, Qualificazioni Next Gen 2018: gli otto italiani ai raggi X. Da Raul Brancaccio a Luca Giacomini, tutti per un posto al sole
Come l’anno scorso, saranno otto i giocatori italiani che si contenderanno un posto alle Next Gen ATP Finals di Milano. Il mini-torneo di qualificazione, che segue le stesse particolari regole della manifestazione principale, si terrà allo Sporting Milano 3 di Basiglio, un comune di ottomila anime alle porte del capoluogo lombardo. Vediamo, uno per uno, coloro che si daranno battaglia per un posto tra i migliori giovani del circuito mondiale. Prima di addentrarci nell’analisi, però, vale la pena ricordare l’assenza di Gian Marco Moroni, che è stato il migliore degli azzurri della fascia Next Gen con un salto di 500 posizioni in un anno (oggi è 227 ATP).
RAUL BRANCACCIO
Numero 266 del mondo, il ventunenne di Torre del Greco è tra i più cresciuti degli otto in gara. Frequentatore del circuito dei futures per gran parte dell’anno, ne ha vinti due: uno nel mese di maggio a Napoli, superando in finale Pietro Rondoni in tre set, l’altro a Santa Margherita di Pula meno di due settimane fa, battendo nell’ultimo atto Stefano Baldoni. A livello Challenger ha vinto un unico match, nelle qualificazioni di Meerbusch contro il tedesco Julian Lenz. Aveva iniziato l’anno da numero 565 del mondo, il che testimonia quanto la costanza nei futures gli sia tornata utile.
JACOPO BERRETTINI
Fratello di Matteo, è riuscito, a 19 anni, a balzare dai bassifondi del ranking fino all’attuale numero 433. Ha incassato diversi successi nei Futures (il 15.000$ di Reggio Emilia, 7-5 al terzo su Marco Bortolotti; il 25.000$ di Sion, in Svizzera, battendo il padrone di casa Johan Nikles). Ha avuto il coraggio di andare a giocare le qualificazioni di tre Challenger in Asia, rischiando di entrare in tabellone in quello di Shanghai, dov’è stato fermato dall’australiano Dayne Kelly. A quel livello, però, una partita l’aveva già vinta a luglio, a San Benedetto del Tronto, con l’americano Ulises Blanch, prima di perdere da Luca Vanni.
ANDREA PELLEGRINO
Già tra i primi 200 del mondo in doppio, in singolare è numero 443. Rispetto all’anno scorso ha perso un centinaio di posizioni, anche a causa di una programmazione nella quale, invece dei futures, ha inserito soltanto Challenger e due qualificazioni ATP (una a Roma, via prequalificazioni, l’altra a Ginevra). I migliori risultati sono stati i quarti a Qujing, in Cina, a Francavilla e a Firenze: i tre suoi giustizieri sono stati il tunisino Malek Jaziri, Gianlugi Quinzi e lo spagnolo Roberto Carballes Baena. Deve senz’altro riscattare, in parte, un anno difficile, in cui s’è anche separato dal suo allenatore Daniele Silvestre.
RICCARDO BALZERANI
Numero 557 in singolare, il reatino ha giocato molto nei Futures, vincendo quello di Pontedera senza giocare la finale, con qualche capatina in buona parte dei Challenger italiani: ha vinto un match in tabellone solo a L’Aquila, col tedesco Johannes Haerteis, prima di arrendersi, non senza dare battaglia, a Paolo Lorenzi. A inizio anno era intorno alla posizione numero 700 del ranking ATP.
GIOVANNI FONIO
Il suo percorso è simile a quello di Balzerani: partito da 766 del mondo, oggi è al numero 528, per merito di una finale e diverse semifinali Futures. Lo stile ricorda neanche troppo vagamente quello di Simone Bolelli. Nell’unico challenger in cui ha vinto una partita nel tabellone principale, la vittima è stata il portoghese Gastao Elias, che non è proprio uno scalpo da buttar via.
LIAM CARUANA
L’italoamericano nato a Roma che fa base in Argentina a inizio anno sembrava essere, se non in rampa di lancio, quantomeno su una buona strada: si era qualificato per il tabellone principale dell’ATP 250 di Auckland e aveva impegnato seriamente l’americano Steve Johnson, uno che è arrivato al terzo turno in tutti gli Slam ed è stato numero 21 del mondo. Caruana non è riuscito a fare enormi passi da allora, restando inchiodato al numero 622 del mondo, dopo esser entrato nei primi 400, e alla frequentazione di numerose qualificazioni dei tornei Challenger.
ENRICO DALLA VALLE
Numero 635 ATP, Dalla Valle ha fatto registrare la vittoria nel Futures da 15.000$ di Casale Monferrato, dove ha battuto in finale il cileno Bastian Malla, e si è poi avventurato in qualche torneo Challenger, superando in tre occasioni il primo turno, a Padova, Cordenons e Biella. A inizio anno era alla posizione 980, perciò la sua annata è da considerare buona.
LUCA GIACOMINI
E’ uno dei due classe ’97, assieme a Pellegrino, che partecipa a queste qualificazioni. Rispetto a molti altri qui elencati, non ha avuto che una wild card per un torneo Challenger, dimostrandosi comunque in grado di stare a quel livello, visto che a luglio ha superato il tabellone cadetto a Padova e ha anche passato un turno in quello principale. Vanta una finale Futures a Rivne, in Ucraina, ed ha scalato circa 200 posizioni in classifica, dalla numero 878 di inizio anno alla numero 656 attuale (con picco alla 581).
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federico.rossini@oasport.it
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Credits: Paolo Bona / Shutterstock