Pallavolo
Volley femminile, Davide Mazzanti: “Non dobbiamo montarci la testa. Questa Italia può crescere ancora!”
Le ragazze dell’Italia del volley femminile hanno conquistato tutti. Sono già passate alcune settimane da quel secondo posto ottenuto ai Mondiali 2018 in Giappone ma gli echi di quel risultato ancora si possono udire. La prove delle ragazze del CT Davide Mazzanti è stata degna di lode anche se un pizzico di amarezza c’è se pensiamo all’esito di quel tie-break nell’atto conclusivo contro la Serbia.
Intervistato da Il Tempo Mazzanti ha fatto il punto della situazione rispetto alla sua selezione, a ciò che è stato fatto e che si potrà ancora a fare, guardando ai prossimi traguardi da raggiungere. “Dobbiamo gestire con attenzione la ribalta mediatica che potrebbe essere pericolosa. Se spostiamo l’attenzione troppo avanti, rischiamo di dimenticarci il percorso che c’è stato prima, cioè quello che ha fatto la differenza. Perciò dobbiamo pensare al presente e a quello che ci si aspetta giorno dopo giorno“, ha dichiarato il tecnico nostrano che ha aggiunto: “Adesso la nostra responsabilità è quella di restare coi piedi saldi a terra e non fare troppi pensieri. Ho già sentito parlare di medaglia d’oro alle Olimpiadi, come se fosse la conseguenza di un argento, non funziona così. Tutto passerà per il lavoro che faremo da oggi fino ai Giochi di Tokyo 2020“.
Un’Italia dunque che non deve montarsi la testa anche perché vittorie e sconfitte sono spesso decise dai dettagli: “Contro Giappone e Cina abbiamo vinto di un soffio e contro la Serbia il risultato è stato negativo con le stesse modalità. A questi livelli funziona così. Basta anche una palla per vincere. E’ per questo che non voglio pensare troppo in grande, perché so benissimo che per un dettaglio il nostro percorso mondiale poteva fermarsi prima, invece siamo arrivati in finale“.
Guardando al futuro i nomi di Paola Egonu e Miriam Sylla sono i primi che vengono in mente su cui costruire la Nazionale: “Paola è stata determinante per il numero di palloni messi a terra. Un portento. E’ cresciuta moltissimo dentro al Mondiale. Anche Miriam è molto migliorata durante il torneo, soprattutto nei fondamentali in cui lei si riteneva meno efficace, togliendosi di dosso parecchie etichette. Ma la cosa più bella è stata quando hanno ricevuto i riconoscimenti individuali che loro hanno vissuto quasi con fastidio perché volevano vincere con la squadra. Una compagine che si è unita nel suo percorso iridato“. E in prospettiva Tokyo si lavora in modo attento: “Vogliamo avere una base di scelta più ampia per dare maggiori opportunità alle ragazze. Questo sarà il primo step. Per quanto riguarda la qualificazione, il nucleo è stato creato e su questo vedremo se ci saranno delle variazioni anche perché dovremo tener conto delle atlete infortunate“.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo