Pallavolo
Volley, Paola Egonu si racconta: “Io, la mia fidanzata, le lacrime ai Mondiali, l’Italia e il razzismo”
Paola Egonu è stata la grande protagonista dell’Italia capace di conquistare la medaglia d’argento ai Mondiali 2018 di volley femminile, il nostro opposto ha trascinato la Nazionale che ha infiammato tutto il Paese e che ha fatto esplodere la pallavolo mania. La 19enne si è distinta per i suoi colpi a tutto braccio, per la sua potenza inaudita, per gli attacchi incredibili che hanno steso le avversarie (memorabili i 45 punti da record nella semifinale contro la Cina). La giocatrice di Novara ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha raccontato anche cosa ha fatto dopo la finale persa contro la Serbia: “Sono tornata in albergo e ho chiamato la mia fidanzata. Piangevo e lei mi ha consolata, mi ha detto che le sconfitte fanno male, ma sono lezioni che vanno imparate. E che ci avrei sofferto, però, poi, sarei stata meglio“.
Paola fa dunque coming out (e speriamo che questo non sia oggetto di ulteriori discriminazioni): “Lo trovo normale“. La 19enne si è poi raccontata a tutto tondo: “Mi sento terribile nell’impatto, che può sembrare molto scontroso. Dopo, quando riesco ad aprirmi, non sono così terribile. Cosa ci ha reso grandi ai Mondiali? Crederci. Dopo il primo allenamento, io che avevo tantissime aspettative non vedevo quello che volevo. Poi, ci abbiamo creduto e siamo cresciute“.
L’Italia si è fatta trascinare anche dalla multietnicità di questa squadra: “Mi stupisce questa reazione. Siamo italiane. Per me avere origini diverse è normale. Il Presidente Mattarella ha detto che il Paese dovrebbe prendere esempio da noi, secondo me intendeva nella voglia di far bene anche in situazioni scomode e sempre mantenendo il rispetto degli altri“.
“Nessuno nasce odiando un’altra persone per il colore della sua pelle” è una delle frasi più celebri di Nelson Mandela che la pallavolista ha voluto fare sua: “L’ho scelta perché è la realtà. Il bimbo non s’accorge del colore che ha finché a scuola una maestra dice che è nero o giallo. Io ho vissuto alcuni episodi di razzismo, è normale ma non dovrebbe esserlo“. E poi Paola, che non ha rimpianti perché non le importa l’opinione degli altri, parla anche dell’amore: “Non so cosa sia per me, forse lo sto scoprendo ora. Penso che l’amore sia in tutto. La telefonata di un amico, le compagne di squadra si interessano a te e tu a loro. Nasciamo con l’amore, perché nasciamo con nostra madre che ci riempie di baci e ci coccola e vorrebbe che fossimo protetti per tutta la vita. Solo che non sempre è così. Adesso, però, almeno per ora, lo è”.
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