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Basket femminile, Europei 2019: le avversarie dell’Italia nel girone C e le prospettive. Incombe l’ottavo contro una squadra del gruppo di ferro

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Con lo svolgimento del sorteggio dei gironi degli Europei femminili di basket 2019, si sono scoperte le carte relative ai destini di ciascuna squadra nazionale delle sedici che saranno in gara tra Serbia e Lettonia nelle date che vanno dal 27 giugno al 7 luglio.

L’Italia inizierà la sua avventura dalla città serba di Niš, che si trova a 240 km da Belgrado. Le avversarie saranno Turchia, Ungheria e Slovenia. Andiamo a scoprire qualcosa di più sul loro conto.

TURCHIA
Qualificatasi perdendo soltanto l’ultima partita contro la Bielorussia, la Turchia riporta subito alla mente uno degli episodi più deprecabili degli interi Europei 2017: Quanitra Hollingsworth che rifila una violenta gomitata al volto di Laura “Chicca” Macchi, causandole la fine della carriera in azzurro nel modo peggiore possibile. La naturalizzata dovrebbe ritornare in scena anche nel 2019, trovandosi accanto un nucleo guidato nuovamente da Isil Alben, l’esperta play oggi al Galatasaray che ancora oggi è tra le migliori in circolazione sul pianeta Terra. Molte giocatrici viste nelle qualificazioni giocano assieme a Cecilia Zandalasini e Giorgia Sottana al Fenerbahce Ulker: parliamo di Tunge Canitez, Tilbe Senyurek, Ogze Yavas ed Esra Ural Topuz. Il terzo principale pericolo della selezione allenata da Ekrem Memnun è però Olcay Cakir Turgut, che nelle qualificazioni ha supportato molto bene il duo Alben-Hollingsworth. L’Italia affronterà le turche al debutto, e molto del percorso europeo potrebbe passare proprio da questa partita.

UNGHERIA
L’Italia ha avuto a che fare anche con l’Ungheria negli ottavi dell’edizione 2017: fu una partita a basso punteggio, gagliarda, rognosa, vinta di un punto dalle azzurre. Di base, l’Ungheria è rimasta quel tipo di squadra, che ha sia punti nelle mani (all’occorrenza) che una gran capacità di buttarla sull’agonismo duro e puro. Come naturalizzata ha finora portato in campo Cyesha Goree (Reyer Venezia), che nelle qualificazioni ha assicurato 11.5 punti e 5.8 rimbalzi di media a gara. Buona parte del gruppo viene da tre squadre: Uni Gyor, Sopron e KSC Szekszard. Il maggior contributo in termini di punti e assist arriva da Zsofia Fegyverneky (21 e 7 nelle sei gare necessarie per staccare il pass), esperta play di Sopron, anche se più di recente s’è fatta viva più di una giocatrice interessante. Resta un punto interrogativo: la Goree resterà o subentrerà Courtney Vandersloot, già protagonista con la maglia ungherese in Repubblica Ceca? In base alla risposta può cambiare buona parte del gioco magiaro. L’Ungheria sarà la seconda avversaria dell’Italia.

SLOVENIA
Arrivata agli Europei da un girone in cui è riuscita a battere anche la Francia, la Slovenia si presenta a Niš con un nome principale sulla lista: quello di Eva Lisec, che attualmente sta giocando con numeri più che dignitosi la sua seconda stagione a Schio (dopo aver interrotto a metà la prima per un serio infortunio). Accanto a lei c’è la naturalizzata Shante Evans, che il Famila ha recentemente incontrato in maglia ESBVA-LM in Eurolega, ma al di là degli oltre 13 punti di media assicurati da entrambe ci sono altre opzioni interessanti per le ragazze di Damir Grgic: Teja Oblak, anche lei in doppia cifra abbondante nelle qualificazioni, e Nika Baric, che fa parte del mostruoso roster di Ekaterinburg, la favorita numero uno per la vittoria della massima competizione europea per club. Si è fatta vedere in un paio di occasioni anche Eva Rupnik, che in Italia ha giocato a Orvieto, in Serie A2. Nel complesso, quando l’Italia chiuderà il girone contro di loro, dovrà mantenere alta l’attenzione, perché non è una partita poi così scontata.

Per l’Italia, dunque, si prospetta un girone non complesso da passare. Il problema, semmai, si pone nel momento in cui si va a guardare l’incrocio per gli eventuali ottavi di finale. Le azzurre dovrebbero giocare con la seconda o la terza del raggruppamento di Zrenjanin, che è il più complesso di tutta la manifestazione: ci sono il Belgio quarto ai Mondiali di quest’anno, la Serbia padrona di casa e vincitrice del titolo europeo 2015, la Russia che ritorna dopo un’edizione di assenza con Maria Vadeeva a fare da totem e il triplo blocco Ekaterinburg-Nadezhda Orenburg-Dinamo Kursk di scena, e infine la Bielorussia che non è mai un cliente facile, a partire da Anastasiya Verameyenka. Dal momento che uno scontro contro una qualsiasi di queste squadre varrebbe già un quarto di finale anticipato, una soluzione ideale sarebbe quella di tagliare la testa al proverbiale toro, riuscire a chiudere la serie negativa contro la Turchia e andare direttamente ai quarti senza patemi.

C’è un ulteriore elemento da non sottovalutare: le prime sei di questi Europei si qualificano per i quattro tornei preolimpici che si disputeranno tra il 3 e il 13 febbraio 2020. In particolare, ognuno dei tornei sarà formato da quattro squadre: si qualificheranno le prime tre, oppure le prime due se (e questa è una delle tante novità approvate in estate dalla FIBA) tra le partecipanti ci sono il Giappone, che ospita le Olimpiadi, o gli Stati Uniti, già qualificati in ragione del titolo mondiale conquistato pochi mesi fa. Una cosa è certa: dopo anni in cui, per un motivo o per un altro, i Mondiali son sfuggiti per un nonnulla e gli anni prima del torneo olimpico si sono trasformati in un calvario, l’Italia meriterebbe almeno una chance di entrare nella contesa per acchiappare uno di quei dieci posti per la terra del Sol Levante.





 

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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