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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019, Meo Sacchetti: “Abbiamo concesso troppo”; Aradori: “Per la Cina è tutto nelle nostre mani”

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Al termine della partita tra Polonia e Italia, il coach della Nazionale Meo Sacchetti e il suo capitano (per queste due gare) Pietro Aradori sono stati intercettati dal microfono di Flavio Tranquillo per Sky Sport.

Queste le dichiarazioni di Sacchetti: “Noi abbiamo sicuramente fatto un pessimo primo quarto, abbiamo concesso troppo, poi loro sono andati con sicurezza, ed è logico che recuperi facendo fatica. Sei a 6 punti, 7 punti, ma lì non devi più sbagliare niente. Abbiamo sbagliato un paio di cose per riaprire la partita, poi abbiamo subito un break ed è andata. A questo punto ci serve ancora una partita. Non è che, parlando di Ungheria, andiamo a giocare contro una pessima squadra, ma nemmeno contro una delle migliori d’Europa. Abbiamo faticato là, è meglio se ce la giochiamo in casa“. A margine, un pensiero per un uomo cui era molto legato scomparso oggi, Gianni Asti (che portò Torino alle vette cestistiche più alte della sua storia tra gli Anni ’70 e ’80): “Volevo dedicargli una partita, speravo che non fosse questa, è stato nei miei pensieri quando aveva fatto l’operazione 13 anni fa. C’era un rapporto un po’ speciale“.

Queste invece le parole di Aradori: “I polacchi andavano di più in tutti i sensi, è una partita in cui sono riusciti fin da subito a prendere un vantaggio. Abbiamo subito molto Lampe, ma non è soltanto quello. Hanno tirato molto bene, da tre, piedi a terra, canestri difficili. La cosa positiva è che abbiamo mantenuto la differenza canestri, e siamo ancora in corsa per i Mondiali, è tutto nelle nostre mani e la nostra prossima partita è con l’Ungheria. Questa finestra si chiude per noi in maniera abbastanza positiva. Soprattutto verso metà terzo quarto abbiamo provato a star lì, arrivando anche a -6. La voglia c’è, il talento e l’organizzazione anche“. Interpellato sul problema delle finestre mondiali nella stagione, con la necessità di assemblare una squadra in due giorni, ha affermato: “Il discorso finestre mondiali è ampio, penso che dall’anno scorso siamo stati in 2-3 sempre. Le scelte sono state ponderate, ma questa situazione vale per noi come per le altre nazionali. Devi arrangiarti nei giorni che hai, scendere in campo, fare il meglio possibile, la domenica nel club, il giovedì in Nazionale. Anche agli altri ragazzi che sono venuti va fatto un inchino, non è semplice scendere in campo in situazioni diverse a 48-72 ore di distanza, non siamo robot. Ripeto, siamo positivi“.





 

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Credit: Ciamillo

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