Beach Volley

Beach volley, il 2019 dell’Italia. Sei coppie azzurre a caccia di Tokyo: Lupo/Nicolai contro il tabù Mondiale

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Il 2019 sarà un anno decisivo in chiave qualificazione olimpica per il beach volley con il Mondiale di Amburgo, i due Major Series di Gstaad e Vienna e la finale del World Tour di Roma a formare un poker di grandi appuntamenti che distribuiranno il maggior numero di punti per le classifiche mondiali.

E’ un’Italia che si presenta agguerrita quella che entra nel nuovo anno. Paolo Nicolai e Daniele Lupo, che formano la coppia di punta del movimento azzurro, arrivano da una stagione controversa che ha avuto qualche alto, Fort Lauderdale e Gstaad su tutti, e molti bassi che hanno un’origine ben precisa, l’infortunio che ha colpito Lupo all’indomani del 4 Stelle di Doha a marzo e che ha di fatto bloccato per quasi tre mesi l’attività agonistica della coppia italiana. Lupo e Nicolai stanno lavorando per presentarsi al meglio all’inizio della prossima stagione che sarà ritardata dall’annullamento del Major Series di Fort Lauderdale. L’impressione è che gli azzurri non abbiano al momento nulla da invidiare a tutte le coppie più forti tranne una, i norvegesi Mol/Sorum che sono stati gli autentici dominatori della seconda parte della stagione scorsa e sembrano avere una marcia in più rispetto a tutti i rivali. Servirà un lavoro durissimo e anche qualche alchimia tattica da parte del qualificato staff tecnico azzurro per riportare Lupo e Nicolai sul livello dei campioni d’Europa. Il 2019, infatti, è l’anno del Mondiale e se c’è un torneo che finora non ha regalato soddisfazioni alla coppia italiana (argento olimpico in carica e tre volte campione d’Europa) è proprio quello iridato: una lacuna che va colmata per rendere completa una carriera già straordinaria.

In campo maschile torna a fare capolino sul World Tour una coppia che punta dritta alla qualificazione olimpica, composta da Alex Ranghieri, che va alla caccia della sua seconda presenza a Cinque Cerchi e da Marco Caminati che invece cerca il suo debutto olimpico. Il percorso della coppia azzurra che si era formata esattamente un anno fa, è stato interrotto dall’infortunio al ginocchio che ha bloccato Alex Ranghieri, il quale sta lentamente tornando in condizione. Nelle prime uscite dell’anno passato la coppia azzurra numero due ha mostrato tutte le sue potenzialità e quest’anno è chiamata ad ottenere risultati di prestigio e a partecipare a tanti tornei per poter iniziare la rincorsa olimpica da zero. Il nuovo allenatore Gian Luca Casadei cercherà di dare la spinta giusta in termini di entusiasmo e di soluzioni tattiche alla coppia friulano-romagnola.

Stessa condizione in chiave Tokyo 2020 ma inevitabilmente con partenza da zero per la terza coppia italiana, composta da Enrico Rossi e Adrian Carambula: un anno fa non si poteva fare, ora si può e le sorprese con questi due giocatori che hanno mostrato tutto il loro valore a livello assoluto, sono dietro l’angolo. Carambula sembra aver superato i problemi che hanno caratterizzato la sua ultima stagione, dopo la rottura del sodalizio con Ranghieri, mentre Rossi ha messo nel cassetto l’idea di giocare ricevitore e proseguirà il suo percorso da giocatore di muro. Entrambi hanno voglia di dimostrare quanto valgono fin dalle prime tappe del World Tour. A rendere ancora più credibile il progetto di Rossi e Carambula c’è il ritorno alla guida di una coppia italiana di un grande del passato come Marco Pallotelli.

A completamento del quadro della situazione in campo maschile non si può dimenticare il progetto coraggioso e già premiato dai risultati lo scorso anno, con il primo podio in World Tour e il fantastico settimo posto di Gstaad, di Andrea Abbiati e Tiziano Andreatta, che proseguiranno il loro Tour privato, con diversi appuntamenti e, perché no, con il tentativo di fare il solletico alle coppia targate Nazionale azzurra nella corsa alla qualificazione olimpica.

In campo femminile la coppia di punta resta, anzi è tornata ad essere, quella composta da Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth. Lo stop della giocatrice pugliese non ha tolto nulla alle potenzialità delle azzurre che sono tornate ad esprimersi sugli stessi livelli di quando erano state divise forzatamente a causa della squalifica di Orsi Toth. La qualificazione olimpica è alla portata della coppia numero uno italiana che quest’anno è chiamata ad un ulteriore salto di qualità in un panorama mondiale che al momento non presenta coppie inarrivabili, come potevano essere le Ludwig/Walkenhorst di due anni fa. Il tecnico Tiziano Feroleto ha svolto un buon lavoro, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello psicologico, riportando subito a livello Menegatti/Orsi Toth: l’attesa per qualche risultato di prestigio c’è e quest’anno non ci si può e non ci si deve accontentare degli allori nei tornei minori.

Al momento, in prospettiva Tokyo 2020, la rincorsa più difficile alla qualificazione appare quella che vede impegnate seconda e terza coppia azzurra femminile. In campo ci saranno Zuccarelli/Traballi che lo scorso anno si sono prese la soddisfazione di giocare una finale del World Tour a Nantong e hanno fatto un salto di qualità importante e Puccinelli/Barboni che, in chiave World Tour, sono ancora tutte da scoprire. Ad allenare queste due coppie sarà Fabrizio Magi, atteso da un lavoro importante.

 

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Foto Fivb

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