Boxe, clamoroso pareggio tra Deontay Wilder e Tyson Fury! Mondiale WBC da urlo, il britannico va ko due volte ma non basta

Un clamoroso pareggio. Questo il verdetto dell’incontro tra Deontay Wilder e Tyson Fury, il Mondiale WBC dei pesi massimi che ha regalato grandissimo spettacolo allo Staple Center di Los Angeles (USA): l’incontro più atteso dell’anno per la categoria regina si conclude dunque senza vinti né vincitori, un pari e patta che lascia con l’amaro in bocca entrambi i contendenti che si sono davvero dannati l’animo sul ring. Alla fine esulta The Bronze Bomber che conserva così la cintura (ora il suo record parla di 40 vittorie di cui 39 per ko e un pareggio) ma il 33enne statunitense ha già parlato di rivincita, prontamente accettata dal 30enne britannico che tornava a combattere un incontro di cartello a tre anni di distanza dal trionfo contro Klitschko a cui era seguita una sospensione per l’utilizzo di cocaina (The Gipsy King conferma la propria imbattibilità, 27 successi di cui 19 prima del termine e un pareggio).

Abbiamo assistito a un match di altissimo livello tecnico: il Campione del Mondo in carica ha mandato l’avversario al tappeto per ben due volte (nella nona e nella dodicesima ripresa), portando un paio di colpi violentissimi e precisi che hanno frastornato il colosso di Manchester, abile però a mettere in scena la sua proverbiale agilità nell’arco dell’intera sfida, sgusciando più volte e facendosi apprezzare per l’utilizzo di un buon jab sinistro. I giudici si sono trovati di fronte a un bel dilemma: premiare i due atterramenti dell’americano oppure il bel pugilato del britannico? I tre uomini al tavolo hanno avuto delle preferenze differenti e i cartellini hanno portato al pareggio: 115-111 per Wilder, 114-110 per Fury, 113-113 per il terzo giudice.

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Fury inizia l’incontro provocando l’avversario, ride in faccia più volte al rivale e porta tre discreti jab mostrando grande personalità prima di un eccellente destro negli ultimi secondi che manda Wilder in difficoltà. Lo statunitense risponde immediatamente nel secondo round, tiene sempre il centro del ring e allo scadere porta un destro molto potente con cui pareggia quanto successo tre minuti prima. Nella terza e nella quarta ripresa assistiamo allo stesso copione: The Bronze Bomber cerca il bersaglio più volte ma The Gipsy King mette in mostra tutta la sua elevata mobilità ed evita i pugni del rivale con grande intelligenza tattica. Il gigante di Manchester perde un po’ di sangue dal naso ma non è nulla di grave, sguscia via più volte e impedisce a Wilder di costruire qualcosa di importante, l’efficacia difensiva di Fury è molto efficace.

Dopo aver passato indenne i primi cinque round, il 30enne inizia a prendere pian piano l’iniziativa sfruttando il suo jab e un buon sinistro nel corso del sesto round: la sua agilità manda più volte fuori fase il rivale che si fa parzialmente innervosire. Il match è molto tattico, Wilder non riesce a sprigionare la sua aggressività e la sua potenza, non può partire con i suoi lunghi colpi, subisce due destri pesanti e quando prova a rispondere va sempre a vuoto in un settimo round molto intenso. The Gipsy King è più propositivo anche nella ripresa successiva, è più propositivo e tiene le redini dell’incontro anche se non si evidenziano grandissimi colpi.

All’inizio del nono round l’incontro cambia con un colpo micidiale: il violentissimo destro al volto di Wilder che manda Fury al tappeto! Il britannico va ko dopo un minuto, deve rialzarsi e viene aggredito ancora dall’avversario ma poi si ricompone e anzi nel finale reagisce con un discreto sinistro. Lo sfidante si riscatta subito nella decima ripresa sfruttando il suo bel jab, quel colpo che nel corso dell’incontro si è stampato più volte sull’occhio sinistro dell’avversario. Undicesimo round interlocutorio senza un evidente vincitore poi nella dodicesima ripresa Wilder si scatena: un micidiale destro-sinistro che manda Fury al tappeto dopo una quarantina di secondi, il britannico va al ko per la seconda volta nell’incontro. Si rialza e cerca il tutto per tutto nell’ultimo minuto ma lo statunitense controlla nel migliore dei modi.

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Foto: Lapresse