Ciclismo
Ciclismo, Daniel Oss: “Peter Sagan ispira tutta la squadra. Amo le Classiche, posso essere un outsider”
Daniel Oss si trova in raduno con la Bora-Hansgrohe, il ciclista italiano è pronto per affrontare la sua seconda stagione con la maglia del team tedesco e ha tracciato un bilancio della sua annata a Cyclingnews: “Quest’anno è stato fantastico e perfetto, mi è piaciuto. Sono molto felice della Parigi-Roubaix, della maglia verde al Tour de France: abbiamo incominciato bene con il Tour Down Under e abbiamo finito bene“. Il 31enne ha rivestito un ruolo importante accanto a Peter Sagan, il leader indiscusso di questa squadra: “Una coincidenza che ci sia sempre stato quando Sagan ha vinto? Forse no. Ma Peter ha vinto perché è Peter: è forte ed è un campione, attorno a lui c’è tanta energia positiva e questa fa una differenza enorme. Lui ispira me e gli altri ragazzi a dare il massimo. Mi piace perché, se vince o se perde, guarda sempre alla prossima gara. Io morirei per i miei compagni, questo è uno sport in cui devi fare un passo indietro se non puoi vincere e devi correre per la tua squadra“.
Daniel Oss si sofferma sulla Parigi-Roubaix: “Sapevamo tutto della Quick Step, avevano vinto il Fiandre una settimana prima ed erano fantastici. Per noi erano la squadra più pericolosa, avevamo deciso di coprire la loro tattica e avevamo detto a Sagan di non muoversi, di aspettare. Durante la corsa ha deciso di attaccare da solo e siamo rimasti sorpresi“. Il suo rapporto con le Classiche è molto particolare: “Me ne sono innamorato perché ho capito che qui solo i campioni possono vincere. Io ho fatto e faccio del mio meglio ma dopo 10 anni ho capito i miei limiti: non posso dire che domani vincerò una Classica ma posso dire che domani, se avrò una chance, potrò essere un buon outsider“.
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Foto: Isacco / Shutterstock.com