Formula 1

F1, Maurizio Arrivabene: “Il nostro compito è supportare Vettel e proteggere Leclerc. Il tedesco non è un pilota finito”

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Siamo nella pausa invernale e i team di Formula Uno sono a lavoro per arrivare pronti all’inizio del campionato 2019, previsto il 17 marzo a Melbourne (Australia), per l’ormai abituale esordio all’Albert Park. Un Mondiale nel quale i cambiamenti non mancheranno: dal punto di vista tecnico vi saranno delle monoposto con caratteristiche aerodinamiche differenti e nello stesso tempo al volante delle stesse le novità saranno rilevanti, tenendo conto delle operazioni del mercato piloti.

In questo senso, spicca l’arrivo del monegasco Charles Leclerc in Ferrari, al posto del finlandese Kimi Raikkonen accasatosi all’Alfa Romeo Sauber. Un investimento per il futuro quello della Rossa, visto che Leclerc è un classe ’97. Tuttavia Charles, nella sua prima stagione in F1, ha confermato tutto quel che di buono si è detto sul suo conto già nelle categorie inferiori: ricordiamo, infatti, la vittoria del titolo iridato in GP2 (attualmente denominata F2) del 2017. I 39 punti conquistati (10 volte a punti) rappresentano un dato non trascurabile e ciò ha convinto i vertici di Maranello a prendere questa decisione.

Vero è che il Team Principal Maurizio Arrivabene vuole un po’ spegnere i fuochi circa le eccessive aspettative mediatiche sul conto del monegasco, consapevole che le pressioni a cui sarà sottoposto alla guida della Ferrari saranno diverse da quelle del precedente campionato: “Su questo argomento vorrei citare una persona e un pilota che stimavo e stimo molto, ovvero Ivan Capelli. In Leyton House aveva fatto un campionato straordinario, poi è approdato giustamente in Ferrari. Ma nel momento in cui arrivi in Ferrari, devi anche proteggere il tuo pilota dalle pressioni enormi che ha su di séSe tu credi davvero in quel talento lì, non puoi prendere un giovane e fargli giocare tutte le partite, prendendo come esempio il calcio. Devi farlo crescere. Io non voglio che Leclerc non combatta, ci mancherebbe altro, anzi, io voglio che combatta! Ma va anche protetto, gli va tolta pressione dalle spalle, gli va dato il tempo di fare esperienza ed imparare. Io non credo che Vettel sia un pilota che ha problemi o che sia finito come qualcuno vuol far quasi credere, quattro Mondiali non li vinci così a caso. Io sono convinto che Sebastian, nelle condizioni giuste, sia in grado di dire la sua con chiunque. Leclerc anche, ma il discorso è aiutare il tedesco e proteggere Charles”, ha dichiarato Arrivabene in un’intervista concessa a Sky Sport.

Pertanto il manager bresciano, già da ora, dovrà gestire con estrema chiarezza ed incisività gli equilibri interni alla squadra per non alimentare possibili frizioni tra i piloti. In particolare Vettel, reduce da un’annata in cui gli errori sono stati evidenti, ha bisogno della vicinanza del team per credere maggiormente nella conquista del titolo e confrontarsi con un Lewis Hamilton “perfetto” nelle ultime stagioni. La domanda che però tutti si pongono è la seguente: sarà possibile mantenere lo status quo qualora Leclerc dovesse essere più veloce di Seb?

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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