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Il 2018 di Vincenzo Nibali: dal trionfo alla Milano-Sanremo alle lacrime del Tour. L’orgoglio dello Squalo ferito

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Un’annata che sarà in ogni caso da ricordare. Il 2018 resterà impresso nella memoria di Vincenzo Nibali, che si è confermato, una volta di più, uno dei più forti corridori italiani di sempre. Nonostante tutto, nonostante la clamorosa sfortuna, lo Squalo è andato a prendersi un trionfo strepitoso ad inizio stagione, rimpinguando un palmares già unico, e nel finale dell’anno ha dimostrato a tutti di essere ancora pronto a ripartire, più forte di prima, nonostante l’età e gli infortuni.

A marzo un vero e proprio capolavoro timbrato dal capitano della Bahrain-Merida. La condizione era al 70%, ma la classe e il coraggio quando servono ti danno quel qualcosa in più. Quando tutti erano pronti per la volata alla Milano-Sanremo, lo Squalo si è inventato un numero da vero e proprio fenomeno: scattato sul Poggio in solitaria è riuscito a lanciarsi verso l’arrivo nella cittadina ligure, trionfando a braccia alzate e andandosi a prendere un trionfo eccezionale in una classica che ormai da anni non premiava più corridori da salita. Un’impresa che resterà in ogni caso negli annali della Classicissima.

Sembrava tutto pronto per una stagione unica e vincente, e i segnali, nell’obiettivo più importante in estate, quello del Tour de France, restavano positivi. Il Team Sky alla Grande Boucle è sembrato essere dominante, ma Nibali in salita non aveva praticamente mai ceduto il passo nettamente rispetto ai vari Thomas, Froome e Dumoulin. Sull’Alpe d’Huez, quando il siciliano sembrava essere pronto ad andare addirittura all’attacco, una sfortunatissima caduta causata da uno spettatore ha interrotto il sogno, portando lacrime amare allo Squalo. Un infortunio più grave del previsto: frattura alla decima vertebra toracica, operazione e lungo stop.

L’orgoglio però non è mai mancato in casa Nibali. Riabilitazione, allenamenti e subito pronto verso il finale di stagione: il Mondiale di Innsbruck sembrava essere perfetto per le caratteristiche del 34enne nativo di Messina che purtroppo, nonostante la lunga rincorsa (partecipazione alla Vuelta da comprimario per provare ad arrivare al top), non è riuscito ad esprimersi al meglio. Neanche un paio di settimane dopo però, al Lombardia, una giornata eccezionale, nella quale forse avrebbe meritato qualcosa in più: all’attacco con Thibaut Pinot, è stato beffato proprio dal francese, in stato di grazia.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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